Ammetto di essere stato in difficoltà, e non poco, nel dover recensire questo nuovo lavoro in studio degli Hate Tyler dal titolo "Vidia". Non sono una band da primo ascolto, e difatti per arrivare a farmi un'idea su di loro ho dovuto riascoltare l'album diverse volte.

L'album si apre con la title track "Vidia" cui precede un intro che è un connubio di elettronica e techno, per poi partire a tremila un mix di death metal, metalcore e hardcore, che per la verità almeno nelle prime battute risulta essere un po' impastato a causa di una produzione non ottimale. Produzione che, a parte quei pochissimi secondi che segnano il passaggio dall'intro alla canzone vera e propria, si riprende immediatamente, sprigionando una qualità eccellente, favorendo anche la band stessa che ha potenza da vendere.

Breakdown spezzacollo e ritmiche serrate sono un punto di forza degli Hate Tyler che emergono da subito, così come da subito emerge la loro voglia di fare sul serio. Non si perdono in passaggi sterili e fini a se stessi, amalgamando le evidenti molteplici influenze, in un sound pressoché perfetto.

Alcune tracce successive mostrano un ulteriore aspetto della band, e cioè la melodia presente tanto nella voce (ottima l'alternanza pulito-growling) quanto nelle chitarre. Il sound variegato riporta molto alla scuola scandinava di band quali In Flames e Soilwork, e molto a quella americana di band quali Mnemic, ed è probabilmente questa fusione, questa miscela esplosiva che da agli Hate Tyler una marcia in più. Sono 10 le tracce presenti sull'album, distribuito dalla Your Distribution, che vede nella veste di special guest all'interno di "Swallow & Crows" Francesco Artusato (All Shall Perish, Devil You Know).

"Vidia" è un album che ci mostra una band davvero matura e con le idee chiarissime. Consigliato a tutti gli amanti di queste sonorità ma anche a chi ha voglia di ascoltare della sana ed ottima violenza sonora!!

Federico Falcone