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Down In The Depth Of Sickness [Reissue]

TrackList
- D.I.T.D.O.S.
- Nobody Was Here
- Suicide Age
- A Price Too High To Pay
- Who Knows?
- La Nauseè
- Perfect Crime
- This One's For Our Friends
- Me And My 4 Walls
- It's Just A Mistake
- A Man In Disguise
- Tribal Approach (bonus track)
- When You're Feeling (bonus track)
- Starship In The Garden (bonus track)
- Pane, Salame e Maionese (bonus track)
- Be Cool Man (bonus track)
- Man (bonus track)
- Fate la Nanna Coscine di Pollo (bonus track)
DEATHRAGE - Down In The Depth Of Sickness [Reissue]
(2014 - Punishment 18 Records)voto: 6/10
Correva l'anno 1990 quando i Deathrage, band lombarda fondata quattro anni prima da Alex Vicini e Mauro Tonon, davano alle stampe la loro seconda ed ultima fatica discografica "Down In The Depth Of Sickness". A quasi venticinque anni dal rilascio originario, la Punishment 18 Records ripubblica l'album in questione con l'aggiunta di ben sette bonus track inedite.
Il sound del combo milanese poggia su solide basi U.S. thrash alle quali si aggiungono le influenze di mostri sacri come Motorhead e Napalm Death.
Terminati i due minuti della piacevole intro "D.I.T.D.O.S." parte l'assalto sonoro dell'altrettanto valida "Nobody Was Here", in cui partiture tirate si alternano a momenti più lenti. Con la seguente "Suicide Age" i tempi rallentano leggermente sebbene la qualità del brano resti alta. "A Price Too High To Pay" e "Who Knows?" si muovono anch'esse su ritmi lenti senza però riescire a raggiungere i livelli qualitativi delle prime tre canzoni.
La parte centrale del disco soffre di alcuni cali a causa di brani non particolarmente riusciti come la monotona "La Nauseè" e la punkeggiante "This One's For Our Friends".
Tocca al basso aprire la più articolata e rocciosa "Me And My 4 Walls". Il brano si segnala per il buon assolo posto in chiusura ed un piacevole arrangiamento che tiene sempre viva l'attenzione dell'ascoltatore. Terminata "It's Just A Mistake" giungiamo all'ultimo highlight del disco (nonchè brano con cui terminava la tracklist originaria): "A Man In Disguise". Il pezzo alterna parti più lente ad altre maggiormente aggressive creando un vortice al quale è difficile sottrarsi.
La nutrita schiera di bonus track purtroppo presenta pochi spunti degni di nota, pertanto ci limiteremo a menzionare "When You're Feeling" in cui la band prova ad inglobare nel proprio sound delle tastiere e l'up-tempo "Man".
Siamo dunque al cospetto di un disco piacevole che non avrà difficoltà a farsi amare dagli adepti del thrash metal old style. Bisogna altresì avvertire il lettore che la produzione del disco lascia molto a desiderare e, sebbene potesse essere accettabile negli anni '90, risulta assolutamente inadeguata rispetto alle uscite odierne.
Album consigliato ai cultori del thrash metal che sono disposti a sorvolare sulla resa sonora del prodotto a favore di una cinquantina di minuti di musica suonata con passione.
Dario Nuzzolo