Prima, autoprodotta demo per i Seven Gods, band attualmente in rampa di lancio dopo un inevitabile periodo di assestamento della formazione. L'intento di questi ragazzi era quello di suonare nu metal, ma la musica che ne viene fuori è una miscela a conti fatti ancora acerba e non troppo definita.

Certo, non mancano i riffoni downtuned, ma in realtà si vira presto verso un alternative metal abbastanza catchy che talora assume anche una connotazione industrial. La voce, salvo sporadiche sperimentazioni sporche, si mantiene su un pulito leggermente “impostato” che devo dire non mi convince. Strumentalmente, invece, le linee appaiono più riuscite, anche se per tutta la durata dei quattro brani mantengono un sentore di “alla ricerca di se stessi”.

Qualche momento più interessante si segnala in 'This Place' (buoni gli stop&go) e 'Monkey Control', ma l'impressione finale resta purtroppo al di sotto di standard sufficienti: i Seven Gods mostrano un'identità musicale davvero ancora troppo vaga. Ci può stare: se la voglia di fare musica è tanta, capita spesso di imbattersi in quella cattiva consigliera che è la fretta. Ma dalla prossima volta serve capire chi si è davvero; e poi, fare centro.

Francesco Salvatori