Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Pestilentia

TrackList
1. 1347
2. Pestilentia
3. Blood Is Life
4. In The Darkness
5. Domina Nigra
6. Carpathians
7. Cold Fog Rises
8. Thorns Crown
9. A Night Of Unholy Soul
INFERNAL ANGELS - Pestilentia
(2014 - SG Records)voto: 6.5/10
Terzo album questo 'Pestilentia' per i lucani Infernal Angels, album dalle sonorità black senza nessuna idea e/o modo di contaminazione, con un sound che molto si rifà ai Carpathian Forest su tutti, con molti spunti figli dei Voivod ad esempio, da cui, se posso permettermi, chi è convinto che il black sia sinfonico, ambient ed altre buffonate simili farà bene a tenersi lontano.
'Pestilentia', come e meglio degli altri lavori, rappresenta l’espressione maxima del nero verbo in musica, senza niente che distacchi il risultato finale dai dettami propri di questo stile.
Quando ci si rifà ad un genere puro, ove non si debba eccellere in pentatoniche scale ed ultra leziosi melodiosi assoli, il risultato innato di violenza ed attitudine deve fare la differenza, più che sulla tecnica e sulla sperimentazione, questo 'Pestilentia' è incentrato sulla ferocia e sulla devastazione.
Da qui ci troviamo di fronte a pezzi come '1347' o 'Blood is life', costruiti in modo quadrato senza baroccheggiamenti né lacune, che nel proseguio dell’ascolto con 'In the darkness' e 'Domina nigra' dimostrano una buona padronanza dei mezzi sia d’esecuzione che di produzione.
Proseguendo l’ascolto di 'Cold fog rises' e 'Thorns crown', indubbiamente possiamo notare quanto il terzetto sia affiatato nell’eseguire degli incastri compositivi impreziositi da uno screaming molto particolare, ma la differenza sonora la fà la scelta di una produzione di chitarra meno zanzarosa, che risulta ergo, più pulita e d’impatto sonoro decisamente più devastante, con un ottima scelta.
'A night of unholy soul' chiude questo album incentrato su una tematica come la peste mietitrice, che ancora oggi spaventa al solo pensiero, morbo che all’epoca e dopo divise le coscienze tra comune cataclisma sanitario o castigo divino, che dimostra una notevole maturità oltre che nella stesura e nell’esecuzione musicale anche nella scelta delle liriche.
Ora, un buon lavoro di una band che si attesta con violenza nel panorama italico black da tenere d’occhio, con la dimostrazione che il black non è fatto da chiacchere melodiche e degenerazioni da carnevale, serve attitudine, dedizione alla causa e conoscenza del genere, e come dimostra questo 'Pestilentia', a volte, più che la sperimentazione sarebbe saggio approfondire i dogmi del genere e personalizzarli.
Chiaramante per fare questo serve avere determinate qualità che non tutte le band hanno.
Consiglio violentemente questo 'Pestilentia' a chi dice che il black sia morto e non abbia più nulla da dire.
Furia Hellcommander