Decisamente interessante la proposta di questi Atom Made Earth: un calderone per lo più strumentale fatto di elementi post rock, loop psichedelici, rimandi al prog rock degli anni '70, velature ambient e inserti soft-drone.

'Border Of Human Sunser' si presenta come un lavoro per certi versi variegato, ma in cui è la componente psichedelica a costituire l'arma fondamentale. I brani partono in sordina, magari anche con qualche accenno stoner, poi all'improvviso l'ascoltatore si ritrova invischiato in un vortice di note dinamiche, tremolanti, suggestive, sensuali. Come nomi di riferimento se ne potrebbero fare a bizzeffe, ma per una volta voglio attenermi a quello probabilmente meno scontato e citare i Quest For Fire, delle cui linee strumentali vengono qui richiamate specialmente le basse velocità e, appunto, la psichedelia.

La qualità che i nostri mettono in luce è a detta di chi scrive piuttosto alta. Se dovessi consigliare un brano su tutti opterei per 'Augusta', un soffice delirio onirico che rimanda anche a certe cose dei Dark Quarterer. E dietro, a ruota, suggerisco 'Thin', dall'incedere maggiormente frenetico e in alcuni punti martellante. Ma è tutto il disco a essere decisamente riuscito: un lungo viaggio, galleggiando tra fase rem e realtà, che ha il pregio di non stancare mai e di non costringere a schiudere gli occhi. Ascolto consigliatissimo.

Francesco Salvatori