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Heptagon

TrackList
0. Zero
1. Visions
2. Memories
3. The Civilization
4. Heptagon
5. The End of Everything
6. Utopia
7. Seven
MIND CONTROL - Heptagon
(2014 - Revalve)voto: 8/10
Dopo un esordio caratterizzato da una matrice sonora tipicamente thrash e vari assestamenti di formazione, gli abruzzesi Mind Control arrivano al loro primo album ufficiale dopo una complessa evoluzione musicale.
“Heptagon” questo il titolo del disco che esce per conto di Revalve Records, si presenta come un manifesto prog-death che lascia spazio alle influenze musicali dei componenti e ad una certa personalità compositiva autoctona.
L’album, forte di una produzione di altissimo livello, è di impatto immediato anche se le composizioni sono piuttosto complesse.
Ridurre la musica dei Mind Control ad una semplice etichetta di “death-prog” è estremamente riduttivo. Nel corso del lungo viaggio di "Heptagon" si aprono molteplici sfaccettature e divagazioni sonore, mai inopportune, mai fuorvianti rispetto al tema centrale dei vari brani. Ci sono dei picchi di chiara matrice power che potrebbero far impallidire band più blasonate che magari ristagnano in questo genere da anni; episodi che strizzano l’occhio a sonorità più classiche, al jazz ma anche ad un estremismo ritmico che fa da contraltare a certe aperture più emozionali.
Dopo la breve intro, sin dai primi ascolti, si capisce che gli elementi ritmici estremi e la valida vena melodica dei Mind Control caratterizzeranno tutto l’album. Le numerose divagazioni stilistiche non scalfiscono la genuinità dei pezzi e contribuiscono, oltre a caricare la personalità della band, ad amplificare la forte emotività dei brani (basti ascoltare la splendida “Memories” per rendersene conto).
Ogni brano risplende di luce propria e trasmette emozioni peculiari, dubito che esista un concept tematico che accompagni l’intero album (quantomeno nel materiale che ho ricevuto, privo di note sui brani e dei testi, non se ne faceva menzione).
La titletrack, dall’arrangiamento più canonico, colpisce per la mutevolezza ritmica supportata da una produzione di altissimo livello; buone sono anche le scelte al mixaggio che prediligono le chitarre nei frangenti in cui ti aspetteresti più risalto sulle parti acustiche. Questo ci dimostra che l’eclettismo dei Mind Control non è un elemento ponderato o premeditato ma occasionale, in funzione dei pezzi.
Su “The End of Everything” si accelera ulteriormente e tutto sommato il compound sonoro piuttosto asettico tiene bene anche in questo contesto.
“Utopia” al contrario fa proprio leva su uno spettro sonoro molto nitido e profondo per far emergere certi cromatismi che con una resa più “classica” si perderebbero.
L’album si chiude, manco a dirlo con la settima canzone: “Seven”(sono 8 tracce se si considera l'intro); si ritorna ad incidere con l’ampiezza melodica e certe sonorità intriganti che la band abruzzese dimostra di padroneggiare.
Il dualismo vocale dei Mind Control è uno dei loro punto di forza, il growl di Simone Evangelista e la timbrica clean di Simone Grifone sono sempre gestiti in maniera personale lontani da certi stereotipi del death progressive.
“Heptagon” è un disco davvero molto bello, teniamo d’occhio questa band perché sicuramente hanno gli attributi e le carte in regola per far parlare di se! Consigliato!!
Fourarms