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The Breathing Machines

TrackList
01. The Breathing Machines
02. Shadows from the Past
03. Good & Evil
04. The Lies Box
05. Five Senses
06. Grey Man
07. The Building
08. Mindless
09. Where Are We Going
10. The Next Generation
STAGE OF REALITY - The Breathing Machines
(2014 - Nuvi Records)voto: 9/10
Gli Stage of Reality nascono da un’idea di Andrea Neri, chitarrista e compositore noto per la collaborazione sia in studio che dal vivo con Blaze Bayley con cui ha registrato l'LP 'The King of Metal', ultima fatica del singer britannico ex Iron Maiden prima della recente raccolta 'Soundtracks of my Life'. Per le registrazioni di 'The Breathing Machines' Andrea è affiancato da Francesco Marino alla voce, Alessandro Accardi alla batteria, Marco Polizzi al basso, Bernardo Nardini alla chitarra acustica e cori e Francesco Visconti al sound design (tastiere ed effetti).
Il disco è un lavoro decisamente molto vario, difficile da catalogare perché in fase compositiva i musicisti sono stati capaci di fondere elementi tipici del rock più pesante, ritornelli melodici ed in generale a creare atmosfere molto variegate. Si tratta in effetti di un progetto molto ambizioso, un concept album ambientato in un prossimo futuro, in cui la popolazione ha raggiunto un benessere economico senza precedenti ma ha perso ogni forma di libero arbitrio; uno stato in cui è del tutto annullata ogni forma di critica e la verità, o quella che si ritiene tale, è diffusa unicamente dalla televisione o dalla rete. In sostanza gli uomini, perdendo ogni forma di autonomia, si sono trasformati da esseri pensanti in una sorta di macchine che respirano (Breathing Machines). Sul piano musicale gli Stage of Reality, dimostrano di fare sul serio fin dalle prime note di 'Breathing Machines', title track del disco. Un brano di rock trascinante, in cui il cantato è quasi recitato e meccanico nella strofa, come a voler richiamare la natura artificiale dei protagonisti del concept, per poi diventare maggiormente diretto e melodico nel bridge e nel ritornello. La struttura della canzone lascia spazio al grande talento di Andrea Neri, autore di riff e di un assolo di primissimo livello. Davvero un'opener di grande impatto che costituisce un antipasto assai gustoso per tutto il resto dell'album.
Che continua su ottimi livelli con le successive 'Shadows from the Past' e 'Good & Evil'; la prima si apre con un mid tempo in cui la batteria, con alcuni passaggi in tempi dispari, contribuisce a dare colore; ma il vero punto di forza del brano è ancora una volta il ritornello riuscitissimo e di presa immediata, così come la sezione che anticipa l'assolo (altra gemma di tecnica e melodia). 'Good & Evil' parte invece subito forte con la voce di Francesco Marino che lavora su un tappeto sonoro di soli basso e batteria. All'entrata in scena della chitarra il brano prende il volo e colpisce ancora per il sapiente accostamento tra i cori (vicini a forme di hard rock decisamente più leggere) e una base musicale pesantissima fatta di riff stoppati e basso slappato.
Il brano successivo 'The Lies box' (la scatola della bugie) ha dalla sua il testo che racconta di come gli spettacoli televisivi siano il veicolo per diffondere il pensiero unico precedentemente citato, precede la spettacolare 'Five senses', a mio parere il pezzo più riuscito dell'intero disco. Dalle prime note, ovvero l'arpeggio della strofa che ricorda molto da vicino quel capolavoro che è 'Lifting shadows off a dream' dei Dream Theater, fino al ritornello, all'assolo e ai fill di chitarra acustica che abbelliscono un pezzo già decisamente riuscito.
Da qui in poi il disco prende una direzione decisamente vicina al progressive, con tempi dispari di batteria, linee di basso decisamente complicate ed un'atmosfera fantascientifica, il cui carburante principale sono parti di tastiera e sintetizzatore, così come l'utilizzo del flanger in molte parti di chitarra. Non manca comunque una base decisamente pesante, specialmente in 'The Building', 'Grey Men' e nella lunghissima 'Mindless'. Quest'ultimo è un pezzo decisamente complesso, di ben undici minuti di durata che, nella sua parte finale accoglie una parte recitata tratta dagli Scritti Corsari di Pier Paolo Pasolini, un articolo contro la televisione scritto nel lontano 1973, nel quale l'autore già teorizzava l'alienazione e l'impoverimento culturale tipico di una società in cui la lettura e l'approfondimento lasciavano spazio ai soli messaggi diffusi dai mass media.
Ancora una sterzata nel finale con le conclusive 'Where Are We Going' e 'The Next Generation', che si interrogano sulle prospettive della società fin qui descritta, sperando in una futura liberazione (non dimentichiamo che ci troviamo in un 'opera complessa come in concept che deve avere una sorta di conclusione). Due brani marcatamente melodici, addirittura acustico il primo che chiudono un lavoro che non può che essere recensito con un voto decisamente alto.
'The Breathing Machines' è in effetti uno di quei dischi che dovrebbero raggiungere i vertici in termini di successo e vendite. C'è da augurarsi che un'adeguata fase promozionale aiuti questo piccolo capolavoro a trovare il posto che merita sulla scena non solo nazionale.
Alberto Trump