Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Checkmate The King

TrackList
- Stormchild
- Betrayed Him Again
- Flying In The Wind
- Until The Twilight Comes
- Once Upon A Day
- Life On The Run
- Spell You're Under
- War In The Name Of Peace
- Paths Paved With Gold
- We Were Dreaming
- You Always Believed In Me
MINDCRIME - Checkmate The King
(2014 - Red Cat Records)voto: 7.5/10
Se la parola mindcrime non vi fa pensare immediatamente al capolavoro dei Queensrÿche, ben difficilmente questo articolo farà per voi. Sì, perché i Mindcrime nascono proprio come tribute band del seminale quintetto di Seattle, e solo dopo un paio d'anni orientati in questa direzione decidono di dar vita a pezzi propri. La loro prima fatica discografica, 'Checkmate The King', gli vale immediatamente un accordo con Red Cat Records.
'Checkmate The King' si presenta immediatamente come un lavoro corposo e completo, forse anche troppo per essere un debutto. L'influenza della regina del reich è ovviamente più che marcata (prevalentemente epoca “The Warning”), mischiata a un buon gusto american metal dei tardi anni '80; e in qua e in la possiamo apprezzare anche qualche venatura maggiormente hard rock. Il tutto è condito, cosa importante, con una prestazione vocale all'altezza. La partenza è in quarta, con una 'Stormchild' che è forse il brano più immediato del lotto; poi ci si muove tra momenti corali 'Betrayed Him Again'), mid-tempos dalle apprezzabili melodie (in particolar modo mi è piaciuta 'Once Upon A Day'), brani più serrati e “americaneggianti” ('Spell Yoy're Under'). La giusta conclusione a tutto questo è 'You Always Believed In Me', brano molto articolato che porta a termine e riassume una storia narrata liberamente senza la volontà di trarne un concept.
Il lavoro svolto dai Mindcrime è innegabilmente buono: 'Checkmate The King' è un album ben pensato e ben realizzato, omogeneo nel livello qualitativo dei brani e sempre interessante. Se proprio devo trovare il pelo nell'uovo direi che debuttare con un lavoro di quasi un'ora può essere un azzardo, si rischia di affaticare l'ascoltatore prima che questo riesca a entrare in ogni sfaccettatura della musica proposta. Certo, questo rischio viene ampiamente ammortizzato grazie a brani di qualità e a una struttura variegata nei ritmi, di modo da non apparire mai piatta. Ottima prova.
Francesco Salvatori