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At the Gates

TrackList
1. Soldier God
2. Death (the 4th Seal)
3. Lies of the Vultures
4. When the walls fall down
5. No Grave but the Sea
6. Master of Abyss
7. Into the Pit... Endamaged
8. The Dome of the Rock
ENDAMAGED - At the Gates
(2014 - Sliptrick Records)voto: 7.5/10
I romani Endamaged nascono alla fine del 2010 dall’incontro tra il chitarrista Luca Grossi, il cantante Roberto Mastropietro, il batterista Filippo Villanova e il bassista Riccardo Zito, già insieme in una precedente band, con il chiatarrista Danilo Delli Compagni. Il precedente progetto era dedito ad un power metal melodico da cui intendevano distanziarsi; da qui il cambio di nome e di formazione. In effetti la band si muove su territori molto lontani dal power, proponendo un metal grintoso e velocissimo, con fortissime influenze thrash, ispirato dai Big Four, in particolare Megadeth e Slayer, con i primi a fare la parte del leone.
La proposta della band è notevole e, anche grazie ad un intensa attività live, i cinque si sono fatti notare ed hanno avuto la possibilità di suonare in eventi importanti non solo in Italia e le loro canzoni sono state proposte da radio specializzate nel nostro paese, in Germania ed oltre oceano, tanto da venire incluse in alcune compilation metal.
Come già scritto, la band pare trarre ispirazione dai grandi del genere heavy/thrash ma, nonostante questa impronta decisamente marcata, i romani non sono una band clone e i brani contenuti nel loro album di esordio At the Gates presentano un buon grado di originalità e la qualità artistica è molto elevata, anche e soprattutto grazie al talento dei musicisti.
L'album si apre con la tirata 'Soldier God', unico brano già presente sul primo Ep uscito nel 2011. Ad un inizio strumentale con forti rimandi a Rust in Peace, per citare il capolavoro di Dave Mustaine e soci a cui più il lavoro degli Endamaged si avvicina, segue una parte in cui il cantato fa da contrappunto ad assoli taglienti e riff mitragliati sparati a mille. Decisamente un buon biglietto da visita per il disco.
Seguono altri brani di forte impatto, la seconda traccia 'Death (the 4th seal)', alterna riff metal a veloci passaggi in due quarti senza perdere i riferimenti alla melodia nei ritornelli. In sei minuti di canzone, gli Endamaged danno prova di sapersi destreggiare tra cambi di tempo e generi diversi. Stesso discorso vale per 'Lies of the Vultures', che si apre con un intro arpeggiata ed un assolo di chitarra melodico più vicino al classico heavy metal che all'aggressività estrema del thrash.
L'album non ha battute d'arresto, né cali di tensione. Le successive 'When the Walls fall down' e la lunga 'Master of the Abyss' mantengono infatti alto il livello, potendo contare su una sezione ritmica assolutamente brillante e sull'ottima prova vocale di Roberto Mastropietro di grado di colpire anche le note più alte con relativa facilità.
Ma è con 'No Grave but the Sea' che gli Endamaged fanno centro; un brano immediato ed estremamente ben riuscito, non a caso scelto come primo video a supporto dell'album, in cui il riff portante, strofe aggressive e coinvolgenti ed una parte strumentale centrale sanno catturare l'ascolto, decretandone il successo.
A questo punto il serbatoio dei cinque romani potrebbe essere vicino alla riserva. Fortunatamente non è così, anzi c'è ancora spazio in chiusura per 'Into the Pit' e 'The Dome of the Rock', due tra i brani più veloci dell'intero lavoro.
Nel complesso un album ben riuscito, ben registrato e ben prodotto, che merita un ascolto e un test in situazione live per verificare la presa sul pubblico dei brani proposti dal quintetto romano.
Alberto Trump