Quanto ho letto Correggio come provenienza non ho potuto fare a meno di pensare ai Gazebo Penguins: e invece con loro i Valerian Swing condividono l'etichetta (To Lose La Track) ma non il genere proposto. Siamo infatti in presenza di una musica quasi interamente strumentale, che si riconduce a molti dei tratti salienti del post-rock fondendoli con qualche sfumatura post metal tra le più “aperte” e meno plumbee.

La ricetta che i Valerian Swing hanno sviluppato non finisce qua: tra gli ingredienti troviamo anche ritmi math rock, il che non implica necessariamente un inasprimento del sound: la minor linearità viene infatti compensata da un ottimo gusto melodico, artefice di armonie spesso quasi psichedeliche, e sempre intense. Come nomi di riferimento principali citerei Sleepmakeswaves e And So I Watch You From Afar, o ancora God Is An Astronaut, ma non aspettatevi una band clone: troverete piuttosto dei ragazzi che hanno fatto propri i dettami di vari panorami tutto sommato collegati, e hanno ben saputo picchettare terreni comunque già esplorati.

La doppietta 'Scilla'/'Cariddi' è forse la più esplicativa della personalità dei Valerian Swing, polivalente e mai statica, mentre per la ricercatezza delle melodie consiglio la opener '3 Juno' oppure la conclusiva 'Calar Alto': il principio e la fine, l'alfa e l'omega che si fondono in un tuttuno di continuità. Un tuttuno che porta il nome di 'A U R O R A'.

Francesco Salvatori