Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Regicide

TrackList
01. Through the Triumphal Arch
02. Reforging the Crowns
03. Desecrated Souls
04. Resurgence of the Empire
05. Spears of Sacred Doom
06. Sealed Into Ecstasy
07. Redeemer Of Atrocity
08. Regicide
09. The Sun Worship
10. The Seas of Light
11. Theogony
12. The Uncorrupted Ones (* bonus)
13. Frail As the Flesh of Christ (* bonus)
14. Monarch of Heresy (* bonus)
HOUR OF PENANCE - Regicide
(2014 - Prosthetic Records)voto: 9.5/10
Con cadenza biennale, dal loro masterpiece del 2008 “The Vile Conception”, ritornano i romani Hour of Penance con un album magistrale: “Regicide”.
Gli ultimi assestamenti della lineup vedono l’entrata in formazione di una nuova base ritmica: permangono Paolo Pieri (voce/chitarra) e Giulio Moschini (chitarra) e subentrano Marco Mastrobuono al basso e James Payne alla batteria. In realtà il sound della band rimane pressoché invariato se non addirittura migliorato nel compoud globale, in virtù anche di una produzione davvero eccellente.
Dopo l’introduzione strumentale “Through the Triumphal Arch”, “Regicide” esplode in tutto il suo fragore lasciandoci ancora una volta estremamente colpiti con “Reforging the Crowns”. Una opener incalzante con il classico riffing intricato ma forte di un arrangiamento più maturo e più vicino all’ascoltatore. Potremmo dire quasi user friendly, nel senso che la musica moderna, specialmente il technical/brutal, necessita di arrivare immediatamente all’ascoltatore.. ma di amichevole in questo “Regicide” c’è davvero poco. La violenza e l’odio profuso sia dalle tematiche liriche che dalle emozioni che gli Hour of Penance evocano, sono inauditi. E’ un susseguirsi di mazzate clamorose da “Desecrated Souls” alla mastodontica “Resurgence of the Empire”, una delle migliori di questo album. L’accostamento della furia ritmica e la musicalità dei riff che sorreggono le composizioni si sposano in maniera perfetta, molto meglio che sul precedente “Sedition” sul quale spesso capitavano delle sezioni un po’ più caotiche di mixaggio. Questa volta tutto funziona alla perfezione, brani come “Spears of Sacred Dooms” o “Redeemer of Atrocity” (quest’ultima con un forte richiamo ai Deicide di 'Scars of the Crucifix') ci travolgono e ci conquistano sin dai primi ascolti senza un briciolo di frustrazione.
Un lavoro pieno di emotività e rabbia che culmina nella micidiale title-track dove la costante perfezione esecutiva degli Hour of Penance non lascia alcun scampo spazzando via definitivamente quel poco che ancora era rimasto in piedi stavolta sfruttando armi più cadenzate e spasmodiche. “The Sun of Worship” sorretta da un arrangiamento stavolta più “canonico” per il genere, risulta inusuale in un album dove la forte personalità compositiva degli Hour of Penance caratterizza ogni traccia, nel complesso ci sta alla grande. “The Seas of Light” rientra nello stile che contraddistingue “Regicide” con una interessante alternanza ritmica e delle lead che pugnalano al cuore. In fine la torrenziale “Theogony” completa la tracklist, ennesima perla di un album eccezionale. Come se non bastasse gli Hour of Penance ci regalano ben 3 tracce bonus, giusto per non farci annoiare, per essere definitivamente certi di aver spazzato via tutto (almeno nella edizione in mio possesso).
In conclusione direi che “Regicide” è un album favoloso, devastante, suonato in maniera ineccepibile, prodotto altrettanto bene e senza un minimo calo. Cosa aspettate allora? Fatelo vostro e non ne rimarrete delusi!
//// Fourarms