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Cave Core

TrackList
- Wrong war
- Left me Alone
- After the Storm
- Tied Before
- The Caveman
- Drowned in Pain
- In the Mirror
- I loved You
- All I had (I gave)
- Cave Core (bonus)
GRAVEYHARD - Cave Core
(2014 - Autoprodotto)voto: 4.5/10
Ciao a tutti e ben trovati, lettori!
Quest’oggi vi presento una band che nasce nel 2011 da una idea Ivan alla voce e chitarra, seguito dopo qualche tempo da basso e batteria per dare forma concreta ai pezzi propri, senza escludere un ampio repertorio ‘classico’ come Black Sabbath e dintorni. Parliamo dei Graveyhard!
Nel 2012 la band incide un demo che riscuote un discreto successo dalla critica e decide poi di cominciare a girare per festivals, arrivando così a maturare un sound molto più aggressivo – utile (parrebbe) alla creazione di nuovi pezzi che rispecchiassero la nuova identità della band stessa.
Quello che oggi vi presento è un lavoro fresco di annata 2014, col nome di ‘Cave Core’, composto di ben 10 tracce. Here we go then!
Con “Wrong War”, si viene ad enfatizzare in modo prepotente la componente stoner del loro stile – cosa che traspare in particolar modo attraverso le linee vocali – per poi prediligere articolazioni strumentali più o meno complesse, che vanno ad incorniciare il perpetuo refrain di apertura-chiusura (cosa che molto spesso tendo a non gradire, per forma mentis).
Dal punto di vista prettamente stilistico, tutte le tracce presentano un sound simile su cui poi la voce va ogni tanto a fare capolino – senza però mai risultare protagonista o decisiva: nonostante gli stacchi sui drums, le linee di basso e le ritmiche con le strings, non riesco a cogliere un elemento che faccia emergere una traccia trainante il resto delle composizioni. Anche perché se proprio dovessi andare a ricercare il brano “più elaborato”, quello potrebbe in linea di massima essere rappresentato da “Tied Before” o, salvata in extremis per le reminiscenze Alice in Chains, “I Loved You” (ma già qui, la citazione è abbastanza forzata – pur trovando il pezzo particolarmente gradevole).
A parte ciò, non riesco ad eseguire un ascolto in modo organico, purtroppo a causa della mia più volte citata sensazione di già sentito tipica ahimé dei brani molto simili.
La domanda a questo punto appare unica: posso giudicare buono un lavoro di cui mi è realmente piaciuta una sola traccia? ...Purtroppo no.
Sarà che sono alla perenne ricerca di un sound deciso, in cui il refrain veramente funziona.
Un po’ come fanno con l’oroscopo, consiglio ai ragazzi di avvicinarsi molto più alle tracks citate in questa recensione e magari osare un po’ di più nel prossimo lavoro: avete dalla vostra anche le capacità ..e la mia fiducia, per quanto possa valere!
BlackLux