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Sweetness and Blasphemy

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CRUENTA LACRYMIS - Sweetness and Blasphemy
(2015 - Metal Scrap Records)voto: 8/10
Avevo lasciato i veneti Cruenta Lacrymis con la recensione del loro Ep d'esordio e li ritrovo adesso con il debutto ufficiale sulla lunga distanza intitolato 'Sweetness and Blasphemy', titolo che già promette assai bene, rimandandovi alla precedente recensione per i dettagli biografici e dicendo che la copertina di questo cd è una delle più belle viste negli ultimi tempi passo ad analizzare questo nuovo lavoro uscito per la Metal Scrape Records.
Dopo la orrorifica e sinfonica intro inizia il lato Blasfemo del cd con 'The Steersman's Course' oltre cinque minuti di violenza controllata con rari stacchi melodici, impressionante la prestazione vocale di Elena, in pratica l'Angela Gossow italiana, che durante tutto l'arco del cd non molla un attimo fondendo il suo growl con i canovacci sonori profusi dal resto della band. Il tappeto di tastiere (prodotte dal chitarrista Daniele) aumenta il phatos dei vari brani, ma è la parte ritmica a cura di Erika (basso) e Teo (drums) a impostare la potenza di tutto il cd.
Non trascuriamo però le articolate proiezioni chitarristiche del prima citato Daniele che riesce a saldare alla perfezione brano dopo brano le composizioni, che se da un lato subiscono la parziale influenza delle band di riferimento, Tiamat, Dimmu Borgir e Cradle of Filth dall'altro lato sviluppano teorie personali non da poco.
'Mother of Sigh' che come 'Sicarius' faceva già parte dell'Ep è uscita anche come video apripista dell'album il mese scorso, e la scelta mi sembra azzeccata. Autorevole nella sua andatura a tratti vigorosa a tratti melodica è 'Burning Spirit' e lo spirito brucia sotto le cannonate sonore espresse dai Cruenta Lacrymis, uno degli episodi più elevati del cd. La già citata 'Sicarius' resta a mio avviso però l'elemento massimo compositivo fin qui prodotto nella breve carriera della band veneta, sei minuti e mezzo di musica grondante sangue, orrore, putrefacenza e malignità senza limiti nè regole. A chiudere la parte blasfema arriva 'The Ghost Of The Jew' , tetra sinfonia (spettacolari tastiere) con ambientazione dark.
La parte più melodica denominata Sweetness Side prende il via con 'Downward' che di melodico sembra avere ben poco nella sua furia schizoide, malata e marcia come da tradizione black! Con una specie di inquietante suono di carillion inizia 'Circle of Damnation' ma non vi tragga in inganno anche in questo caso la parola melodico perchè il ritmo e le trame sono ancora ben lontane da sdolcinature et similia, si pesta sodo e si vocalizza ancora con malignità. Melodie più evidenti almeno all'inizio di 'Bloody Revenge' dove Elena si produce in qualcosa che va oltre il maligno, il mefistofelico, sussurando e incutendo un misto di paura e oblio nell'ascoltatore. Altro brano di cui innamorarsi perdutamente. 'Luxury' riporta a suoni lontani nei secoli, per poi distendersi in un incedere pieno di sorprese.
Sferzante l'attacco di 'False History' che nei suoi quattro minuti mette a soqquadro le menti e i corpi, alla faccia della melodia... Infine 'Sound of Soul' scarica la tensione con qualcosa di indefinibile che travolge dal primo all'ultimo secondo trasportandoci nel drammatico mondo di orrore e sangue dei Cruenta Lacrymis!
Dopo l'Ep immaginavo che i ragazzi potessero tirare fuori dal cilindro un grande album, ma non solo lo hanno confermato, sono andati oltre e già da ora concorreranno per il top album del 2015 per quanto mi riguarda!
Gary Stone