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Hell In A Can

GORILLA PULP - Hell In A Can
(2014 - Mother Fuzz Records)voto: 7/10
Direttamente dalle sonorità heavy rock degli anni '70/'80, condite con un'impronta stoner, un'onnipresente vena psichedelica e per finire un pizzico di blues, ecco qua i Gorilla Pulp e il loro ep di debutto. 'Hell in a Can' si muove – bene – a cavallo tra Kyuss, Orange Goblin e chi più ne ha più ne metta. Ispirato nel riffing, accattivamente nelle linee vocali (quasi filtrate), sabbathiano nei rallentamenti. Ma entriamo nel dettaglio.
'King Of The Jungle' è solo un'intro che ci presenta il gorilla re della giungla.
'Mean Devil Blues' si apre con un bel riffone, carico di whammy, e sfocia presto in un chorus decisamente catchy. Il brano è spezzato in due tronconi da una fase in cui i Gorilla Pulp divagano a loro piacimento con gli strumenti.
Struttura simile per 'White Mammuth', basso imponente nell'incipit e break centrale con assolone e rallentamento. Traccia meno immediata della precedente ma, dopo vari ascolti attenti, interessante.
'Witchcraft' invece parte in sordina e va a crescere, sfiorando anche per un attimo la citazione di 'Sabbath Bloody Sabbath'. Finale intenso e quasi troncato.
Che dire, i Gorilla Pulp sono stati una piacevole sorpresa. Dispiace poter ascoltare solo tre brani ma voglio comunque premiarli con una valutazione interessante. Ora però esigo sentire quanto prima un album!
Gary Stone