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Il Mondo Dentro

TrackList
- Dentro Me
- Viaggio
- Il Mio Mondo
- Invisibile
- Un'Illusione
- La Vetta
- Ballo In Due
- Ogni Giorno
- Settembre
- Eroi
DEA - Il Mondo Dentro
(2015 - Autoproduzione)voto: 6.5/10
Interessante progetto prog-alternative con elementi pop ciò che mi viene proposto di recensire per IDM. I brianzoli Dea presentano “Il Mondo Dentro”, un lavoro che lascia intravedere delle buone qualità sicuramente da affinare. Le prospettive sono sicuramente interessanti, iniziamo il consueto viaggio "Track By Track".
'Dentro Me' dopo un intro molto alternative che sembra voler mettere in chiaro le direttive dei Dea, mi ritrovo di fronte buone armonie vocali enfatizzate dall’ugola pulita e melodiosa di Alessia De Cao che riescono a dare grande fruibilità fin dal primo ascolto.
'Viaggio' si presenta molto eterea e liquida presentando l’aspetto più prog del progetto Dea purtroppo non adeguatamente supportato da una produzione all’altezza di una discreta composizione. Per ciò che concerne le liriche si poteva fare uno sforzo maggiore e anche le soluzione più cervellotiche e forzatamente progressive potevano forse essere risparmiate rischiando di soffocare un pezzo dalle buone potenzialità.
'Il Mio Mondo' accentua la voglia progressive insita nel combo. Luci ed ombre potrei dire con continui e repentini cambi emotivi. Le liriche hanno sicuramente un’impronta aulica sorrette da belle melodie vocali gradevoli all’ascolto e integre con una voce delicata ed eterea come quella di Alessia.
'Invisibile' è una bella ballad dove il tratto più puro e candido salta fuori. In questo contesto avrei preferito un cambio di registro vocale e una maggiore interpretazione che avrebbe donato ancor più enfasi ad una composizione sicuramente valida.
'Un’ Illusione' è al momento il pezzo che potrebbe offrire spiragli importanti per il futuro. A parte un break centrale sempre di impronta prog l’anima più soft rock oserei dire aor viene fuori mostrando le armi migliori della band. Le liriche in questo caso più incisive mi hanno colpito maggiormente, melodie vocali dirette che premiano la scelta di un pezzo più quadrato; dunque armi a mio modesto avviso da affinare pronte a poter essere sfoderate al meglio per le nuove composizioni. Questo resta un mio umilissimo parere ci mancherebbe.
Bello l’intro di 'La Vetta', l’impronta è più “space” per ciò che concerne l’utilizzo delle tastiere atte a dilatare il pezzo in questione. Uno dei migliori episodi finora ascoltati e probabilmente il migliore per arrangiamenti e colori progressive che ora si, sono perfettamente immersi nella composizione che ripeto sembra essere ben studiata.
'Ballo in Due' è molto oscuro e a parte un breve break ai limiti dell’acid jazz, in generale riserva atmosfere più dirette seppur bagnate da questa impronta eterea sempre presente; il giudizio anche in questo caso è sicuramente positivo.
Positiva anche la prova vocale nella semi acustica e sognante 'Ogni Giorno'. Un viaggio della mente e un tocca sana per l’animo. Una piccola perla pescata nel tortuoso e infinito universo quanto affollato panorama underground italiano. Insomma credo ormai di essermi fatto un’idea di questa band ma lascio il tutto alle considerazioni finali.
'Settembre' sembra voglia attingere alle sonorità più oscure ma potenti del “Teatro dei Sogni” periodo Awake. Mi riferisco a soluzioni più corpose, a synth space e a break non forzati che questa volta scivolano via incastonandosi al meglio, armi in cui la band di Petrucci è sicuramente portabandiera; quella sorta di prog metal ruffiano e non a caso emulato da tantissimi act. Non sono contrario a spunti più articolati, sono le forzature invece che rischiano di strappare un pezzo in più tronconi.
In chiusura 'Eroi' mostra di nuovo i “muscoli” nonostante l’intro lasci presagire a un altro episodio più soft e vellutato. L’anima più alternative si fonde per l’ultima volta con le atmosfere progressive ma fortunatamente prediligendo le soluzioni più delicate e malinconiche. In definitiva che dire; un progetto sicuramente interessante che inizialmente mi aveva lasciato intendere volesse imporre con violenza l’impronta progressive. Nuvole fortunatamente diradatesi lasciando intravedere spiragli importanti. A parte una produzione un po’ penalizzante, parlerei di una band che ha solo bisogno di smussare il superfluo mostrando le qualità più vincenti. In bocca al lupo!!
Luka ShakeMe Albarella