Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Would You Like Something Fresh

TrackList
- Would You Like Something Fresh
- Your Body Talks
- Dying Love
- Blue Blood
- Free Rock Machine
- Game Of Death
- Raise 'N' Do It
- Walkin' With You (In The Afternoon)
- Pink Pants School
- What Is Love
- Roses Under The Rain
MAD HORNET - Would You Like Something Fresh
(2015 - Autoprodotto)voto: 6/10
I Mad Hornet nascono quasi dieci anni fa, nel 2006, nella provincia tarantina. Inizialmente dediti ad un rock molto melodico, dopo un demo autoprodotto con cui debuttano ufficialmente sulle scene virano verso un rock più potente, di chiara ispirazione hair/glam metal. Nel 2007 pubblicano il primo album "Hot Tarots", ma da lì ad un paio d'anni si sciolgono accantonando questo progetto e dedicandosi ad altri generi. È nel 2013 che la band ritorna in vita, con Ken Lance alla chitarra, Alex Piamba al basso, Beats Frank alla batteria e Mic Martini alla voce.
Il loro secondo album, "Would You Like Someting Fresh", è un concentrato di hard rock veloce e spigliato, dieci tracce (a cui va aggiunta l'intro, un estratto da un cinepanettone che tutti hanno sicuramente visto) che non dispiaceranno agli amanti del glam, ma che allo stesso tempo a mio avviso non li stupiranno per idee ed innovazione. Certo, è difficile portare freschezza ad un genere che ormai è stato scritto e riscritto, ma si potrebbe fare anche qualcosa di più per non risultare smaccatamente simili a gruppi sacri del genere. In particolare mi riferisco alle notevoli influenze che qua e là emergono in qualche brano, fino ad esplodere del tutto in "Pink Pants School" e sembrano come gridare: «VAN HALEN!!!», insieme ad altre sfumature di somiglianze meno evidenti. Detto questo non voglio però distruggere questo disco, anzi. Si tratta comunque di un prodotto composto da brani che nel complesso sono buoni, con refrain spesso accattivanti e a presa rapida, costruiti in modo da dare particolare risalto alla chitarra. Ottima la voce, molto espressiva ed apprezzabile soprattutto quando non si ostina ad immedesimarsi troppo in David Lee Roth. Ho apprezzato molto la power-ballad "Dying Love" (ormai è risaputo che alle ballad raramente resisto), "Blue Blood" e la spensierata "Free Rock Machine", che fa venir voglia di feste all'aria aperta, sole e una birra in mano. Interessante anche la cover del pezzo dance anni '90 "What Is Love".
Nel complesso quindi la mia opinione resta sospesa a metà, tra pezzi piacevoli e ben suonati e buone idee poco sviluppate però in termini di personalità. Se è questa la strada che il gruppo vuole intraprendere niente da dire, ma sono sicura che lavorandoci su possono creare brani molto più caratteristici. Per ora la mia valutazione è sulla sufficienza, ma spero di potermi ricredere con i prossimi lavori. In bocca al lupo!
Elena Merlin