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Chains of Mind

DESTINATION 5-11 - Chains of Mind
(2015 - Autoprodotto)voto: 8/10
A giudicare dalle fotografie presenti sulla loro pagina Facebook e nel booklet del disco, i Destination 5-11 sono una band molto giovane. L'età tuttavia non costituisce un limite, perché i friulani sono davvero affiatati e danno vita ad un lavoro molto ben suonato e completo.
'Chains of Mind', questo il titolo del Cd contiene 5 brani di classico heavy metal, con qualche sfumatura progressive e qualche sconfinamento in territorio più marcatamente melodico frutto della forte alchimia che si è venuta a creare all'interno del gruppo e che gli stessi membri della band sottolineano nelle note biografiche, quando sostengono che lo stile della band è stato influenzato, in fase compositiva, dai generi di provenienza dei vari membri.
Musicalmente da sottolineare le performance dei due chitarristi Marco Furlani e David Trevisan, autori di un'ottima prova sia in fase ritmica che solista; in modo particolare da apprezzare è la parte solista di 'New Battlefield', brano che apre il disco, in cui potenza e velocità vengono fuse con un sottofondo melodico che rende il lavoro delle chitarre il punto di forza di un pezzo molto bello e coinvolgente.
Continuando l'ascolto altri brani continuano sulla falsariga del precedente: 'Destination' è un brano veloce e più cattivo, mentre 'Oasis' è più vario e probabilmente quello un cui la tecnica dei membri dei Destination 5-11 emerge in maniera prepotente. In effetti il pezzo è costruito intorno a tempi di batteria dispari (ottimo il lavoro di Marco Driutti) e passaggi complessi di chitarre e basso (stesso discorso vale per Gianluca Somma) che sfociano in un ritornello più semplice da memorizzare e cantare.
Manca una citazione per il cantante Lorenzo Nocerino, davvero a suo agio nel gestire le parti più aggressive in cui le tonalità acute la fanno da padrone e quelle più calme in cui dimostra di possedere un'estensione vocale invidiabile.
Il lavoro si chiude con 'Price of the Gods' che ricorda a tratti la produzione degli ultimi Helloween, aperta da un bel giro di basso e decisamente coinvolgente anche per le situazioni dal vivo e con il pezzo che da il titolo a l lavoro. 'Chains of Mind' nei suoi sei minuti scarsi di durata riassume lo stile dei Destination 5-11 con alternanza di riff taglienti, ritornelli cantabili e parti strumentali complesse.
Peccato per la relativa brevità dell'EP che contiene solo cinque pezzi. A giudicare da questi ed in attesa di un album intero non si può che fare i complimenti alla band friulana che, con queste premesse, può diventare una delle più concrete realtà del metal nazionale.
Alberto Trump