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Nothing Changes

TrackList
1.Nothing Changes
2.The Great Plague
3.War Zone
4.Computer God
NEGACY - Nothing Changes
(2015 - Jolly Roger Records)voto: 8/10
Chi tra i nostri lettori più attenti si ricorda dei Red Warlock? La band sarda che aveva pubblicato quel gran disco intitolato 'Serve Your Master' al quale fece seguito il promo 'Question Of Mankind' altro prodotto di alta qualità. A poca distanza dal promo cambiarono moniker diventando Negacy e producendo 'l'omonimo album che riprendeva le tracce del promo e confermava pienamente il valore della band.
A distanza di due anni quell'album cambiato il titolo in 'Flames Of Black Fire' esce in questi giorni per la Jolly Roger Records come avremo modo di occuparci a breve, per adesso concentriamoci con questa uscita apripista e cioè del singolo uscito solo in versione digitale per l'etichetta modenese dal titolo 'Nothing Changes' che ci presenta quattro pezzi di cui solo due faranno parte dell'album e cioè la stessa title track e la successiva 'The Great Plague' mentre inedite sono la cover dei Black Sabbath 'Computer God' e 'War Zone' che nonostante fosse presente nell'album autoprodotto non troverà posto nella nuova versione.
La musica proposta è quanto di meglio si possa trovare in circolazione, la bravura tecnica dei cinque componenti è innegabile, così come l'ottima produzione e la validità delle composizioni, infatti 'Nothing Changes' coglie nel segno col suo flavour americaneggiante unito a melodie e passaggi in chiaro/scuro che evidenziano le capacità dei singoli musicisti, un brano che ti entra nelle vene e ti porta verso l'estasi, impeccabile l'opera del cantante Marco Piu vero asso nella manica per il combo sardo. Non da meno 'The Great Plague' che abbandona parzialmente le parti melodiche con sfuriate thrash da sempre nelle corde del quintetto, non manca qualche suono modernizzato a dimostrazione che i Negacy (nome che unisce negazione e eredità, negation e legacy..) non si limitano a un semplice compitino da ripetere brano dopo brano. 'War Zone' prosegue in questo calderone di suoni che toccano anche momenti prog, in evidenza il basso di Tony Rassu, ma è tutto il complesso che risulta ben amalgamato da anni di esperienza e cuce trame sonore di caratura superiore alla media.
Capitolo a parte la versione di 'Computer God' che apriva un album quale 'Dehumanizer' forse spesso sottovalutato ma che a mio avviso ha un suo perchè nella discografia del quartetto di Birmingham e che i nostri ragazzi sardi riescono a fare propria suonandola, si in modo quasi simile all'originale, ma dandole un taglio che si avvicina al proprio modo di suonare, Claudio Sechi (anche nei Grog) non fa certo rimpiangere Vinny Appice e anche le asce di Andrea Giribaldi e Gianni Corazza si salvano dal confronto col maestro Iommi alternandosi con perizia mentre Marco Piu sembra trovarsi pienamente a suo agio nel ruolo del grande Ronnie James Dio.
Insomma i Negacy si confermano come una delle band migliori in circolazione suonando il loro US metal al meglio delle capacità ed inserendo la propria firma indelebile nel sacro impero del metal. Quindi se ancora non li conoscete questo è il momento adatto per avvicinarsi a loro.
Klaus Petrovic