Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
The Dirty Affair

TrackList
- Before I Leave
- Ebola
- The Dirty Affair (Between Pelican And Bear)
- Sneakers
- Barabba Son's Song
- Quendo
- Preludio
- Treesome
KEZIA - The Dirty Affair
(2015 - logic(il)logic Records / Andromeda Dischi)voto: 8/10
Signore e Signori, Benvenuti nel mondo del Prop!!!! No, non si tratta di un refuso ma del nuovissimo e inventatissimo genere musicale in cui i Kezia, il gruppo Bresciano che oggi andiamo a trattare si collocano, in maniera molto azzeccata a mio parere, definendo la propria musica un volo libero tra prog, rock, swing e cercando di trovare a un lavoro come “The Dirty Affair” un posticino tra gli scaffali di uno store.
Come tutti i lavori di questo tipo, l’ascolto e l’approccio agli 8 brani proposti non è per nulla immediato o di impatto. Si tratta infatti di musica da godere con attenzione, premiando e dedicando il grande lavoro di arrangiamento che Pierlorenzo Molinari, compositore principe per quanto riguarda questo lavoro, e soci, hanno dedicato all’album. La band nonostante il crossover tra i vari generi musicali, mantiene una solida matrice rock, che spazia per i momenti sopracitati ma mantenendo sempre una ispirazione compositiva molto melodica e arrangiata molto bene che consente, nonostante le parti siano sempre molto piene sia strumentalmente che vocalmente di non accavallarsi mai.
Ogni singolo brano racconta una storia e si dipana tra introduzione alla storia di turno, intreccio, sviluppandosi per poi andare a terminare rendendo ogni brano un piccolo mondo da esplorare. Certo, se siete dei puristi di qualunque genere, o ricercate nella musica la forma canzone che vi consenta di sbattere la testa lanciando cesti di corna al cielo, beh… questo disco non fa per voi. Questo lavoro è sperimentazione pura, intreccio di volontà e genere senza compromessi, cercando di creare qualcosa di personale e nuovo in piena libertà, la grande forza e il limite di lavori di questo tipo. I continui cambi di melodia, la mancanza di temi principali che possano rimanere nel cuore ad un primo impatto, sono una scelta che potrebbe essere commercialmente poco produttiva per la band, ma che non toglie un briciolo di coerenza al bellissimo lavoro in totale libertà del quintetto bresciano. La scelta della produzione sembra orientata verso un rock progressivo di stampo melodico, infatti pur sentendosi tutto molto bene, mio parere manca un pochino di spinta, nonostante l’ottimo lavoro della sezione ritmica, nelle parti più lanciate. Probabilmente è stata una scelta per far mantenere una coerenza narrativa al disco e non farlo sfociare il sound nel metal ma mantenerla rock progressiva. Tutti i musicisti si sono dimostrati all’altezza, sezione ritmica solida, melodie ben orchestrate e una voce poliedrica sempre nel contesto senza mai strafare.
Una bella esperienza musicale, che se vissuta senza il vincolo di ascoltare un genere prefissato, puo’ dare tante soddisfazioni. Visto anche i miei personali trascorsi musicali, non posso che fare il tifo per i ragazzi e la loro scelta di libertà assoluta. Curiosissimo di vedere se in futuro decideranno di intraprendere qualcuna delle mille direzioni che propongono, in maniera piu’ specifica incanalandosi in qualche filone o se manterranno questa varieta’assoluta che li rende così particolari.
May