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Maniacs

TrackList
- Intro
- Tormented
- Power Of Lust
- The Great Deceiver
- Rejection
- Maniacs
- Italian Bastards
- Schizophrenic Paranoid
- Sign Of The Cut
- Cunts Must Die
VIOLENTOR - Maniacs
(2015 - Go Fuck Yourself Productions)voto: 8/10
In anteprima assoluta, anche questa volta, ricevo il nuovo lavoro dei Violentor dal titolo 'Maniacs' in uscita il prossimo 10 luglio per la tedesca Go Fuck Yourself Productions, data in cui ci sarà anche la presentazione ufficiale al Circus di Scandicci (FI). 'Maniacs' arriva ad oltre due anni di distanza da 'Rot' e lo fa col classico impeto della band toscana intriso di rabbia e passione. Onesti e puri li avevo definiti la volta scorsa e direi che il trio conferma le buone qualità espresse in passato. Passato rispetto al quale si cambia in parte registro per quanto riguarda i testi che non vertono solo ed esclusivamente contro il disagio sociale o il movimento metal ma anche verso gli assassini seriali e i maniaci in generale, quindi non solo quelli musicali.
Evidente sin dall'inquietante intro (ripresa da un documentario sulla storia in questione) che ci si soffermi, data la provenienza, verso il mostro di Firenze e Pacciani in particolare nella title track, ma visto sotto altri punti di vista, dato il mistero che ha sempre circondato questo avvenimento che per anni ha tenuto banco. La stessa copertina mostra una donna distesa su di un altare col pube tagliato e il seno sinistro rimosso, immagine cruda che testimonia un po' il senso del cd.
Comunque dopo l'intro si parte alla grande con 'Tormented' che ci propone lancia in resta il sound vecchio stile dei Violentor, quello da treno in corsa senza freni, in your face e niente fronzoli. Una botta di violenza che accende subito la voglia di alzare il volume, il trio si esalta poi nella corrosiva 'Power of Lust' dove un micidiale intruglio di suoni ci guida nell'inferno della vita del nostro serial killer tra sfuriate metalliche e rallentamenti in stile stop and go di hardecoriana memoria. Con 'The Great Deceiver' e 'Rejection' si torna invece agli argomenti che in passato regnavano nei testi come accennavo prima, se il primo è brano di chiara influenza venomiana ma con passaggi che ormai vedono distinguibile il marchio Violentor, il seguente si sposta su territori più marcatamente personali con qualche breve passaggio motorhediano che innalza l'impatto emotivo.
Arriviamo quindi alla title track che inizia con la voce del Pacciani che si proclama innocente come il Dio sulla croce.. Il brano esprime tutto il dramma che si nasconde dietro questa torbida vicenda che probabilmente nonostante il giudizio finale che condannò il contadino di Mercatale Val Di Pesa non sarà mai chiarita definitivamente, lasciando delle ombre sul vero movente di tanta atrocità.
'Italian Bastards' non le manda certo a dire e colpisce dove deve colpire col suo muro di suono inossidabile che rivede la voce di Cane avvicinarsi al mito Lemmy e il suono della sua guitar accostarsi a quella di Angus Bidoli dei Fingernails, ma questo è da sempre così e mi piace ricordarlo ogni volta. Forse il brano più classico e subito assimilabile. 'Schizophrenic Paranoid' è un viaggio volutamente tribale nella mente del nostro 'mostro' affetto dalle sue irrefrenabili paranoie guidate dal demonio che è in lui, tribalità che vede in Iago alla batteria e Rot al basso i cerimonieri del rito sacrificale seguendo un ritmo forsennato.
La macabra 'Sign Of The Cut' dapprima quasi sfocia in momenti black grazie al caos sonoro che viene creato come se ci fosse una deflagrazione senza controllo, controllo che viene ripreso e condotto verso i binari consoni allo scatenato trio, che alimenta il proprio sound come un generatore di corrente elettrica inarrestabile. Il finale prevede 'Cunts Must Die', letteralmente tradotto in le fiche devono morire.. Potrete scoprire il doppio senso del titolo leggendone il testo. Ci si muove in sentieri che scandagliano speed e thrash senza inutili orpelli a dichiarare che i Violentor son tornati a mietere vittime sotto il palco e nelle vostre turpi stanzette dove da bravi maniaci conservate tutti i vostri amuleti metallici.. A fine brano c'è anche la chicca della 'Filastrocca Tragica del Mostro' che noi toscani conosciam bene.
Un cd per maniaci fatto da maniaci, tutto qui, poche novità solo tanta passione e onestà pura. Il resto è la solita roba da poser.
Klaus Petrovic