Attivi dal 2011 e con una demo alle spalle, gli Eyelessight danno vita tra il 2013 e il 2014 al proprio debut album 'Mantra Per Sopravvivere Inutilmente', album che vede la luce quest'anno per la label Self Mutilation Services.

La matrice che anima questo lavoro è una musica che attinge, parallelamente, dal depressive black da cui recupera le vocals e qualcosina a livello di architettura, ma soprattutto dal post black metal (e dal post metal in generale). Rieccheggiano, strumentalmente parlando, nomi quali Cult Of Luna, Rosetta, Agalloch ma anche Alcest, Movimento d'Avanguardia Ermetico, Janvs. Complice una produzione cristallina, ne esce una proposta che, pur velata da una sottile malinconia evanescente cone un filo di fumo che si perde nell'aria, risulta per lo più evocativa, suggestiva, atmosferica talora anche sognante (un esempio? 'Consumami', specie nella seconda metà). E le stesse sensazioni le trasmette l'artwork, ben curato.

Il disco prosegue così, tra arpeggi, melodie, lunghe parti strumentali avvincenti nella propria ripetitività. Gli oltre 70 minuti di durata passano via lisci, ben più di quanto mi aspettassi. Magari non è facile tenere alta l'attenzione tutto il tempo, ma a volte può essere bello anche relegare la musica in sottofondo e lasciare i propri pensieri liberi di vagare. L'unico appunto è che il finale, a mio avviso, non è all'altezza: mi aspettavo da 'L'etere' (traccia interamente di piano) qualcosa alla 'No Dreams Breed In Breathless Sleep', la classica ciliegina sulla torta da fuochi d'artificio, applausi e quant'altro, invece sembra di avere tra le mani un semplice intermezzo e nulla più. Su tutto il resto, nulla da eccepire.

Francesco Salvatori