Un saluto inveranale a tutti, cari lettori!

Ve li ricordate i Disphere? Sì, quei ragazzi che avevo tanto apprezzato andare oltre la citazione dei Tool nel 2012 e metterci impegno, oltre che ingegno, tutto post-metal.. Beh, in redazione è arrivato un loro disco che mi ha dato da pensare: non riuscivo a capire dove avessi sentito parlare del nome; poi sono andata a consultare la mia fedelissima biografia in dotazione ed è stato svelato l’arcano.

“Abscience” infatti è il titolo del demo prodotto nel 2007, cui i ragazzi hanno voluto rafforzare l’identità, pur appartenendo ora ad percorso musicale diverso.

Se infatti “Sink into the core” ci era piaciuto per l’impronta marcatamente post, “Abscience” ci catapulta nel 2007, pieno di ruvida violenza: l’album è un 8 tracks sostanzialmente, che non smetterà mai un secondo di martellarvi il cervello. È infatti un lavoro nato dalla sequenza serrata di ritmi martellanti e cambi repentini di tempi, il tutto condito con vocals grind – a gradire.

Non ho ben capito il senso di un revival pur avendo indagato e aver letto le dichiarazioni rilasciate, essendo stato pubblicato il loro nuovo album che sono curiosa di ascoltare – ma confido l’estremo tributo si sia esaurito ai vecchi tempi, piuttosto che rappresentare una strada alternativa sempre percorribile. 

Non sempre guardare indietro è una cosa positiva.

BlackLux