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Dritto Al Cuore

TrackList
- Intro In 7
- Ready To Rock
- Nuovo Atto
- Puzzle
- Dritto Al Cuore
- Un Posto In Paradiso
- Una Notte Sola
- Sesso E Tequila
- Creata Da Un Dio
- Pretendere
- Il Cielo In Una Stanza
- Senza Nome
- Dritto Al Cuore (Alternative Version)
PSYCHOS - Dritto Al Cuore
(2015 - Vrec Records)voto: 6.5/10
Dalla Toscana mi arriva il promo della band di cui mi appresto a parlarvi. Toscana che tanto ha dato in termini di Rock e Metal a tutto tondo. Psychos è il moniker del gruppo che viene da Siena precisamente e dopo tanti live e continui cambi di line up arrivano alla nuova produzione tramite la Vrec Records. Bando alle ciance e iniziamo subito a parlare di “Dritto Al Cuore”.
“Intro in 7” è ipnotico e mette subito le carte in tavola sulla direzione palesemente settantiana del combo senese, hammond a tutto spiano e riferimenti marcati a Zeppelin, Deep Purple o al progressive italiano tipo New Trolls prima maniera per intenderci.
“Ready To Rock” si lascia ascoltare per il suo incedere diretto e melodico. Un rock italiano molto vicino per spensieratezza nei testi in italiano e arrangiamenti artisti degli anni ‘90 tipo Nikki oppure Steve Rogers Band. Mi sarei soffermato un tantino i più sulla stesura delle liriche visto che in questo caso non c’è l’inglese a mascherare eventuali lacune.
“Nuovo Atto” richiama molto i Goblin, almeno dal punto di vista musicale. Armonie sempre aperte e un testo molto più cupo e intimista mi convince decisamente di più. La voce è chiara e aperta malgrado non si lasci apprezzare per interpretazione e trasporto. Lavorerei molto su questo, quando c’è il cantato il lingua madre è un passo dovuto direi.
“Puzzle” ancora una volta fonda le sue radici sul rock settantiano con le aperture A.O.R. di cui i ragazzi toscani sembra siano cultori. Altro episodio dove è sempre il testo che non mi convince. Ho l’impressione che il testo venga scritto più per una ricerca melodica piuttosto che lasciare un segno importante sul significato che riserva.
“Dritto Al Cuore” dal forte impatto assolutamente zeppeliniano almeno nel sound e qualche timido riferimento progressive nelle sonorità e negli arrangiamenti. Ancora una volta la voce la sento più vicina a contesti punk che rock per via di un timbro chiaro e medioso. Per ciò che concerne le liriche non mi esprimo più altrimenti sembra una crociata contro l’autore e in questo caso anche la voce e leader del progetto.
“Un Posto In Paradiso” verte come sempre su armonie vocali dirette e chitarre sempre graffianti e calde. Altro appunto a questo punto credo possa esserci, troppa somiglianza fra un pezzo e un altro e poca voglia di uscire da schemi ampiamente prefissati. Spero di essere prontamente smentito negli episodi successivi.
“Una Notte Sola” intro delicato, sognante e finalmente più interpretativo sul cantato dimostrando che la voce quando vuole riesce ad esprimersi anche su registri medio bassi. Anche gli arrangiamenti mi hanno convinto decisamente. Una buona ballad con un testo molto Dhamm dei tempi andati. Ma ci sta tutto. Peccato per la produzione che su pezzi di questo tipo potrebbe far decollare veramente. Piacevolmente sorpreso.
“Sesso e Tequila” ritorna su registri rock ‘n roll ma della forma più scanzonata dei già citati Dhamm, Nikki, primo Ligabue, Ratt e tutto il piacevolissimo Rock italiano degli anni 90. Buono ancora una volta l’arrangiamento fatto sui cori segno che i ragazzi sono veramente coinvolti nella scena AoR. In definitiva non un capolavoro ma si lascia ascoltare e canticchiare fin dal primo ascolto.
“Creata Da Un Dio” riesce a essere uno dei migliori episodi del disco. Bel tiro e lavoro di chitarre egregio ne fanno cardini imprescindibili. Sembra quasi che la chitarra desiderasse finalmente mettersi in mostra e direi che se l’intento era quello di ritagliarsi uno spazio importante è riuscita in pieno nel suo intento.
“Pretendere” esce fuori dagli schemi della band senese. In questo caso siamo ai limiti dell’alternative. Le chitarre sono cupe e compatte per poi aprirsi inevitabilmente su chorus sempre aperti. Il testo riflette in pieno l’oscurità che aleggia. In definitiva un altro pezzo dalle buone potenzialità e discreta originalità.
“Il Cielo In Una Stanza” mostra la predilezione mai celata anche in sede live della band del riarrangiamento di celebri pezzi del pop italiano. In questo caso troviamo un’ottima rivisitazione del famoso hit di Gino Paoli che si bagna di un rock progressivo soprattutto nell’utilizzo di synth e hammond.
“Senza Nome” merita più di un ascolto per essere assimilato ma di sicuro vive di più momenti enfatizzando dunque le dinamiche e la creatività che in questo caso è a buoni livelli, se non altro per la voglia di uscire un po’ da certi stilemi.
In chiusura troviamo una bella e calda versione acustica di “Dritto Al Cuore” che mette in risalto la compattezza di una band. Questi sono pezzi dove salta fuori la vera anima della band.
In conclusione che dire, un lavoro gradevole con degli angoli da smussare. Lavorare meglio sui testi e sulla voce che tende a stare sempre sugli stessi registri medio alti. Alla lunga tutto ciò potrebbe stancare e appiattire le stesse composizioni facendole risultare relativamente simili fra loro. In bocca al lupo ragazzi.
Luka ShakeMe Albarella