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The Binding Sequence

TrackList
- April Sun
- The Dragon’s Age
- Autumn in Berlin
- When the Night Comes Down
- The Dark Tower
- Cursed
- The Other Me
- Street Race
- Motion
- The Faulty Miracle of Life
ELEGACY - The Binding Sequence
(2015 - Valery Records)voto: 8.5/10
Dopo aver recensito qualche giorno fa i Real Illusion mi tuffo di nuovo nel mondo del progressive metal con i torinesi Elegacy, formazione di lungo corso che si ripresenta a distanza di 10 anni con alcune novità di tutto rispetto. In primis la coppia ritmica composta dall'inossidabile Mark Zonder (Warlord e Fates Warning) alla batteria e Mike Le Pond (Symphony X) al basso, e già la qualità è altissima. Alla voce arriva Ivan Giannini già nei Derdian, mentre confermati i due membri storici Massimo La Russa alla chitarra e Constantin Terzago alle tastiere. Possiamo quindi senza dubbio etichettarla come una super band ed effettivamente scaturiscono ben 10 brani di livello eccelso.
Ci si muove su coordinate che oltre il progressive spaziano tra power e melodie intricate ma ben assestate, compreso qualche momento di fusion che nel contesto non guasta. Già da 'April Sun' si capisce che l'andamento del cd sarà costantemente stabile, su posizioni eccelse grazie all'abilità tecnica di tutti i componenti e alla voce etereogenea di Ivan. Tra melodie e parti irruente si sviluppa 'The Dragon's Age' epica quanto basta e con una parte strepitosa a cura di Le Pond autentico maestro del suo strumento, per non parlare del bellissimo arazzo di tastiere, quasi un'opera d'arte.
Dolcezza infinita su 'Autumn In Berlin' dove la classe del cantante e la perfezione stilistica di Zonder danno il tocco vincente, in un contesto di tecnica cristallina di tutto l'ensemble. Marziale l'intro di 'When The Night Comes Down' la quale poi si espande in un monolitico minestrone sfaccettato da suoni progressive eleganti e classici. 'The Dark Tower' ci presenta un altro aspetto del gruppo torinese a metà strada tra class metal, epic e progressive dimostrando l'adattabilità e l'estro che distingue gli artisti dai semplici musicisti.
La seconda parte si apre con 'Cursed' dove raffinate tastiere sorreggono il tutto, ottimo il refrain molto power heavy, una volta di più a far risaltare il fatto che gli Elegacy non sono fossilizzati su di un unico comportamento stilistico, bello l'assolo di Massimo, arriviamo così alla splendida 'The Other Me' una ballata carica di emozioni, un ritornello ruffiano ci conduce verso un viaggio mentale pieno di sogni davvero emozionante.
Il trittico finale si apre con 'Street Race', inizio melodico ma man mano il ritmo sale trasformando il brano, portandolo su di un sound più gagliardo e condensato al contrario dei precedenti più complessi e di lunga durata. Regale la prestazione di Ivan Giannini, cantante che si trova a suo agio in ogni situazione vocale, per me una piacevole scoperta. 'Motion' cala la maschera sull'effettiva portata del progressive che gli Elegacy sono in grado di proporre, continui cambi, trame mai simili, variegata e insolente la loro musica nel suo incedere sospeso sempre tra melodia e ritmi carichi di grinta, tra vintage e moderno.
Si chiude questo lungo viaggio di piacere con 'The Faulty Miracle Of Life', in questo caso si erge la parte più heavy della band, rimandi agli eighties si confondono con atmosfere prog ed altre pregne di melodie accattivanti, ennesimo sfoggio di qualità eccelse.
Nel suo complesso 'The Binding Sequence' risulta senza dubbio una delle migliori uscite dello scorso anno al pari di gruppi più quotati ma forse meno validi, consigliatissimo.
Klaus Petrovic