Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Revenant

MEMBRANCE - Revenant
(2015 - Autoprodotto)voto: 6/10
Questa volta mi è capitato un ascolto abbastanza complesso... ho dovuto scavare in fondo e ascoltare diverse volte il tutto per farmi un idea completa.
Il disco in questione è "Revenant" dei Membrance...
Sarò brutalmente sincero... al primo ascolto avrei bocciato questo EP, non mi hanno convinto i suoni, le parti e la produzione in generale... ma fortunatamente siamo qui per analizzare il materiale che ci arriva e quindi, proseguendo nell' ascolto, ho apprezzato i vari riff e sono riuscito un pò ad entrare nel mood di questi ragazzi, informandomi meglio su di loro.
Poco più che ventenni, questa band veneta nasce nel 2012 tra Mestre e Venezia, da 4 ragazzi (2 ragazzi e 2 ragazze) con influenze Black Metal norvegese e Death Metal old school, creano un EP autoprodotto ma successivamente la line up di allora si separa, la batterista se ne và e per un anno intero si cambia continuamente formazione fino al 2014, quando Davide Lazzarini ed Emma Collelli decidono di suonare i vecchi pezzi insieme a Samantha Zammattio, e finalmente nel 2015, con l'aggiunta di Pietro Battiston, si arriva a "Revenant": la band entra in studio e registra l'EP.
Considerata la loro età è già un gran risultato proporre un lavoro di 7 brani, ma l' inesperienza purtroppo è da mettere in conto.
L'album è un concentrato di aggressività, dove le influenze vengono a galla anche troppo a volte. Un Death non troppo veloce arricchito da linee vocali e ritmi black metal che a me ricordano i Carpathian Forest ( e questi sono punti in più). Ma generalmente i riff sono estremamente semplici o poco evoluti e a volte si passa da una situazione di headbanging ad una di stallo, alcuni brani sono preceduti da degli intro di stampo horror che separano un po di più i pezzi tra loro.
Gli assoli sono costruiti in modo che comunque diano un senso di tensione ma questo può risultare fastidioso all orecchio se non lo si controlla bene.
Il basso ha un suono sporco e distorto ed esce raramente dal giro.
Il primo brano "Return from the underworld" è un intro: una musichetta con la tastiera ci mette abbastanza ansia nel mentre che le chitarre entrano per iniziarci alla seconda track: "Endless Torture", il pezzo tira dall inizio alla fine e ha alcune frasi melodiche, tipico death'n'roll. "Acid Satanism" è la mia preferita, canzone ben articolata, dopo la prima parte viene l'assolo più bello dell' EP, la voce è cattiva e potente. Anche "The Devil's Dance" non è male, contiene più parti della precedente ma in generale le è simile.
"Rotten Memories" è un intermezzo, però che corto! e non alla Napalm Death le chitarre entrano troppo tardi secondo me non hanno il tempo di essere capite bene, in una situazione live magari. "Witches Sabbath" è l'ultimo brano originale, sono sicuro che live sarebbe la canzone per il pogo, inizia veloce per poi decrescere nella fine.
Revenant si chiude con una cover dei Bloodbath: "Buried by The Dead": piuttosto fedele, purtroppo l'unica differenza è la qualità del suono, ma è cantata bene e con convinzione.
Ho un consiglio per questi ragazzi: visto che le idee ci sono (e pure diverse), e la vostra età vi permette di avere ancora tanti anni di musica davanti... studiate il vostro strumento il più possibile, da ogni punto di vista, imparate il più che potete in modo da riuscire a rendere al meglio le vostre intenzioni, in questo modo potrete dare un tocco veramente vostro ai brani. Certi album storici possono suonare molto grezzi e diretti, ma probabilmente hanno uno studio sonoro di anni dietro al risultato finale. Sono curioso di ascoltare i vostri prossimi lavori.
MetalSkin