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The Man I Want To Be

TrackList
- Bad Boy Blues
- Damn Broke Again
- Love Me Huuhaa
- The Eye of God
- Just Got Paid
- Devil's in My Eyes
- Mississippi Queen
- The River
- Your Own Way
DARIO 'KAPPA' CAPPANERA - The Man I Want To Be
(2016 - Autoprodotto)voto: 9/10
Quello che in primis ho sempre apprezzato di Dario 'Kappa' Cappanera, oltre alle qualità artistiche, sono la schiettezza, l'onestà intellettuale e la sincerità, doti non sempre presenti in molti musicisti. Tutto questo si ripercuote in questo cd in maniera direi decisiva. Infatti a distanza di quattro anni da 'Code Of Discipline' il talentuoso chitarrista labronico torna con un prodotto singolo slegato dagli stilemi delle sue band Strana Officina e Rebeldevil.
'The Man I Want To Be' vede oltre al Kappa la presenza dei fidi pards nei Rebeldevil: Alessandro Paolucci al basso e Alex Demonoid Lera alla batteria. Special guests Mattia Bigi ('Bad Boy Blues', 'The River', 'Mississippi Queen' e 'Your Own Way'), Alex Cole (guitars e vocals su 'Mississippi Queen'). Prodotto e registrato dallo stesso Kappa al K Rebel Studio di Livorno, Editing e mixing di Ale Paolucci, mastered di Antonio Saviozzi e Alessandro Beghi al Mo.St.Ro (Milano).
Le coordinate sono quelle che emergevano nel precedente album, southern rock e blues in dosi massicce, suonate con cuore e passione uniche. 'Bad Boy Blues' è un po' un'autobiografia del ragazzaccio ormai diventato uomo, la sua chitarra tesse le trame con l'anima del bluesman e del rocker fuse in un unico personaggio dal carisma di ferro. 'Damn Broken Again' scandaglia nel profondo sud americano tra Texas ed Alabama, polvere sugli stivali e sudore sulla fronte, chiudiamo gli occhi e partiamo per questo viaggio, questa avventura in cui il Kappa ci trasporta con fervore autentico. Splendida poi la conclusione di un brano che conquista dalle prime note. Blues rock a profusione nella seguente 'Love Me HuuHaa' dove un lungo a-solo fa venire la pelle d'oca sostenuto dal ritmo dei due compagni di battaglia a basso e batteria.
Da in 'The Eye Of God' esce il lato più spirituale del blues, sensuale e seducente come poche song sanno essere, emozioni continue escono dalla sei corde, la voce si fa meno roca, più melodica, ma sempre e inconfondibilmente altro punto di forza del nostro artista, il lato meno conosciuto dalla massa del pubblico che vede in lui solo un chitarrista.
'Just Got Paid' offre la ribellione, la selvaggia voglia di essere fuori da ogni regola precostituita dove il Kappa sguazza con tenacia e propensione da rocker vero. Arriviamo così alla magnifica 'Devil's In My Eyes', una ballata rock emozionante dalla prima all'ultima nota e qui tanto di cappello alla splendida prova vocale che ti fa entrare nella canzone con una passione unica, la ascolto ormai quotidianamente provando ogni volta emozioni diverse. Il refrain seduce e incanta, il solo è roba da applausi a scena aperta.
'Mississippi Queen' è un classico dell'hard rock come tutti certo saprete, questa versione è tra le migliori mai sentite, la voce di Alex Cole ben si adatta e l'identità data al pezzo sia dalla sua guitar che da quella del Kappa ne danno un' interpretazione davvero vigorosa compresa la parte cantata dallo stesso artista livornese con la sua voce calda.
Altro brano che mi ha incantato sin da subito è 'The River', appassionata, melodica quanto basta, dal flavour smaccatamente easy ma con un groove da paura, per cuori teneri e sognatori, nella speranza di un futuro migliore. Siamo già arrivati alla conclusione ma 'Your Own Way' è l'apoteosi del blues, là dove la costa labronica si miscela con il Mississippi river, la celebrazione di un suono unico dal quale nasce un po' tutta la musica che abbia un cuore e non sia dettata da una fredda macchina. Il calore che sgorga dalle note di questa song rimangono impresse nella memoria dell'ascoltatore, il talento del Kappa si sublima una volta di più.
A questo punto dovrei aggiungere un commento, una nota su 'The Man I Want To Be', credo sinceramente che ci sia ben poco da dire se non che questo è un Signor cd, decisamente migliore di 'Code Of Discipline' che già brillava di attitudine genuina, ma qui si va oltre, qui si toccano le corde delle emozioni.. e io riparto con l'ascolto.
Klaus Petrovic