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Atomoxetine

TrackList
- Continuous Use
- Painting Death
- The Failure
- Virtual Shape
- Saturated Child
- Atomoxetine
- New Threat
- Vultures of Incorporation
- Pay Independently
- I Hate Work
- Satisfy My Hunger
- Restore the Judgement
- Memory May Kill the Need
- Breed to Breed (Wormrot Cover)
NEID - Atomoxetine
(2016 - Sliptrick Records)voto: 9/10
Il caldo estivo in città ha la prerogativa di rendere tutto lentissimo.
Il tempo che scorre.
I movimenti.
I Ragionamenti.
Ti passa la voglia di fare.
Inserisco questo nuovo lavoro dei Neid nello stereo lasciando impronte umidicce sulla superficie del cd. Che schifo. Intanto il ventilatore fa girare aria calda tipo phon, anche se i capelli restano bagnati e appiccicati alla faccia. Roba tipo le vittime di Hostel prima della splatterata generale.
Play. Alzo il volume per compensare il ronzio dell'elica del ventilaphon, e aspetto cercando di non sudare. Dopo un breve intro che si armonizza perfettamente al ronzio meccanico prodotto dalle pale, l'immagine di una ceres ghiacciata comincia a disegnarsi nella mente, prende forma e comincia ad avvicinarsi sempre più, roba che vedo anche le goccioline sul vetro. Poi di colpo. Sbam! La bottiglia che si avvicina troppo spaccandosi secca in faccia e il primo pezzo che parte dipingendo tutto di morte e cocci di ceres. Grind death old school senza compromessi e con suonazzi ottimamente prodotti che enfatizzano la compattezza della sezione ritmica che inquadra tutto in una sola potente botta in mezzo agli occhi.
Il mastering e le compressioni condensano i suoni delle chitarre piazzandoli in faccia insieme alla voce. Colonne portanti basso e batteria non permettono fuga all'orecchio ne al sound di rarefarsi. Secondo la scuola Napalm Death i brani raggiungono la massima durata con i 2.26 di 'Memory May Kill the Need' che risale dal grind fino alle origini del Death metal in un susseguirsi di riff estremi e fottutamente indovinati. I restanti 13 brani sono scariche di brutale violenza e chirurgica precisione tecnica senza sfoggio di sorta. Dritti al punto come piace a me. Pochi compromessi molta resa. Venti minuti scarsi di ottimo Metallo Estremo di qualità compositiva ed esecutiva non indifferenti e di ottima produzione sia tecnica che per quanto riguarda l"engeneering", a mio avviso parecchio intelligente ed indovinato nelle scelte. Nulla di sperimentale ne innovativo ma di certo per gli amanti del genere, un disco in grado di cambiarti la temperatura corporea. Un nove secco!
Lexx