Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Uranus And Gaia

TrackList
- Punch
- Uranus And Gaia
- Morrigan
- Sailing At The End Of The World
- Leviathan Rising
- Holy Grail
- Miles In The Desert
- Unbroken
- The Abyss Of Death
- Wielders Of Magic
- A Lie
- After The Rain
- Losing My Direction
ANGARTHAL - Uranus And Gaia
(2016 - Asgardh Music)voto: 7.5/10
Mi piace. Non è neanche esattemente (più) il mio genere. Lo è stato da pischello, poi i miei gusti si sono induriti, almeno per quanto riguarda il metal ed i guitar heroes in generale.
Ma questo primo lavoro solista del bravo Steve Angarthal ha senso. Ecco spesso questi dischi, il senso non ce l’hanno. Sono delle manifestazioni di machismo a sei corde ed hanno il loro perché nell’onanismo musicale. Onan fu punito da Dio perché spandeva il proprio seme nei campi. Insomma avete capito.
Steve per questo full lenght di circa un’ora che scorre via veloce, ha scritto prima delle belle canzoni, poi ha pensato come arrangiarle e far vedere di che pasta è fatto, anche se il suo lavoro da turnista è noto a molti.
Grande senso della melodia, anche nei brani strumentali, una voce (la sua) che sebbene sia sicuramente perfettibile, come si sente su “Unbroken”, ha un timbro ed una personalità ben spiccata. Più di quando canta Steve Vai o Paul Gilbert o Malmsteen per intendersi, ma ancora non come quando canta Zakk Wylde, anche se secondo me ci arriviamo presto. Poi Steve non sbaglia quasi mai un ritornello, cosa non banale ed un po’ sottovalutata.
I suoni sono caldi, forse neanche eccessivamente “alla moda” il che me lo fa piacere anche di più, perché sebbene le influenze siano evidenti (da Blackmore a Vai) qui non si scimmiotta nessuno.
Ecco la formazione: Steve Angarthal – Vocals, Guitars, Keyboards; Mauri Belluzzo – Keyboards; Angelo Perini – Bass; Luca Saja / Sergio Pescara – Drums.
Per concludere mi sento di consigliare questo disco ben fatto ed impachettato da una gran bella copertina. Troverete onestà, sudore, tecnica, melodia, ma non l’inutile e falsa perfezione dei ritocchi al cesello del sound engineer in post-produzione.
Evol McDevil