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Ignite The Revolt

TrackList
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(Spark)
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Ignite the revolt
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New world oblivion
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Breathe or suffocate/ Resurrection
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Spinning vultures
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Clouds start to burn
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J.J.snowballin'
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Disaster
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Impossibile to say which was which
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Endless storm
KIJU - Ignite The Revolt
(2010 - Serpentine Records - Masterpiece Distribution)voto: 6.5/10
Terzo album per il quintetto toscano Kiju, a distanza di cinque anni dal precedente 'Demo(n)cracy', 'Ignite the revolt' ci presenta una band dedita ad un thrash-core molto feroce e violento, ben lontano dall'impostazione melodico-commerciale che il thrash metal ha assunto negli ultimi anni in relazione all'opera di bands quali i Trivium, e piuttosto incentrato sull'aggressione sfrenata tipica di un hardcore ai limiti del crossover- e qua viene naturale il nome degli Hatebreed.
Le influenze riscontrabili all'interno di questo lavoro sono comunque molteplici, e danno vita ad un prodotto compatto ma tutto sommato eterogeneo. Tra queste emerge chiaramente l'impronta, più o meno diretta e consapevole, degli ormai defunti Grip Inc: ciò è evidente per quanto riguarda le architetture ritmiche dei brani, ma soprattutto per quanto concerne lo stile vocale.
Tra i vari brani proposti si distingue immediatamente la title-track (nonché opener, se si considera che '(Spark)' è solo una breve intro) 'Ignite the revolt', pezzo abbastanza teso e tirato che potrebbe apparire una sorta di via di mezzo tra gli Slayer meno canonici (quelli di 'Diabolus in Musica', per capirci) e i System Of A Down più cattivi e spigolosi. Un refrain azzeccato rende questo pezzo piuttosto interessante.
Il resto del disco si mantiene su livelli di aggressività pressoché costanti, non tralasciando occasionali aperture melodiche o fasi in cui le velocità si abbassano momentaneamente (per esempio, 'Spinning Vultures'), ma a conti fatti i brani, seppur feroci e di impatto, non riescono a risultare coinvolgenti ed incisivi al punto giusto. A dire il vero c'è un pezzo che si distingue particolarmente dagli altri: si tratta di 'Endless storm', song a tutto tondo piuttosto diretta e riuscita, e dunque all'altezza del proprio ruolo conclusivo.
Tirando le somme, 'Ignite the revolt' appare un prodotto ben concepito e ben elaborato, ma tutto sommato difficilmente apprezzabile da chi non è un fanatico stretto del genere proposto, e dunque lontano da livelli da eccellenza. Per ora possiamo accontentarci, ma c'è ancora molto da lavorare.
Francesco Salvatori