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Archives

TrackList
01. Don't play with Fire
02. Hotzone
03. From Heaven to Hell
04. Rock you to the Top
05. Battlefield
06. Sweet Revenge
07. Another Kind of Love
08. Girls are Dancing
09. You give it all Away
10. There's a Broken Heart
11. Tonight
12. Shelter (bonus)
13. Home Again (bonus)
REVENGE - Archives
(2008 - Markuee/Minotauro)voto: 8.5/10
L’anno scorso ci ha regalato questo CD antologico dei Revenge, tra i pionieri dell’HM italiano, attivi nel corso degli anni Ottanta e autori di un unico disco ufficiale, l’EP “Hotzone” datato 1984, di cui custodisco gelosamente una copia in buon vecchio vinile (gustosamente pacchiana la copertina). Ricordo anche l’unica volta che li vidi dal vivo, al Teatro Ducale di Parma il 4 ottobre 1986, in compagnia di Necrodeath, Paul Chain Violet Theatre e Bulldozer. In un cast del genere i Revenge erano dei pesci fuor d’acqua, e infatti furono fischiati dal pubblico.
Rimembranze a parte, “Archives”, come rivela il titolo, racchiude tutta la produzione della band di Pesaro, ossia il già citato “Hotzone”, il demo “Sweet Revenge” (1987) e due nuove tracce composte appositamente.
Il suono dei Revenge era improntato a sonorità per lo più americaneggianti nello stile di Van Halen e Dokken, tanto per citare due nomi, senza però trascurare la lezione della NWOBHM, come dimostra la opener “Don’t Play with Fire”, in cui si segnalano l’ugola halfordiana di Kevin Hell Throat (aka Fabrizio Ugolini) e la chitarra incendiaria di Red Crotalo, alias Paolo Pedretti. Ottimo il class hard rock di “Hotzone”, bissato da “From Heaven to Hell”, con il suo groove strisciante e le sue ritmiche sincopate (a cura del grande Eric Lumen, pseudonimo di Enrico Giampaoli, anche turnista con Paul Chain e altri, alla batteria); funambolico l’assolo di chitarra.
“Rock you to the Top” dispensa un hard and roll anthemico di stampo tipicamente yankee, tanto semplice quanto accattivante. Certo, il potenziale “commerciale” di questi pezzi avrebbe potuto essere esaltato da una produzione migliore, ma anche con il loro sapore artigianale queste canzoni rimangono dei gioiellini del metallo tricolore.
La qualità sonora migliora (paradossalmente, perché trattasi di un demo) e si fa più corposa con “Sweet Revenge”, che segna una decisa sterzata verso suoni più radiofonici e viene aperto dalla title track omonima, un suggestivo strumentale acustico che lancia la contagiosa “Another Kind of Love”, di marca dokkeniana: i cori ne sono l’esempio più lampante. L’assolo è un’altra gemma firmata Red Crotalo.
Pazzesco il ritornello e il groove di “Girls Are Dancing”, in cui la chitarra di Crotalo si arricchisce di effetti vari e spuntano anche le tastiere. L’hard rock americano non è “my cup of tea”, come si dice in inglese, ma quando è fatto così, posso solo dire (e qui vado col francese)… chapeau!
“You give it all Away” è un AOR da airplay massiccio, in cui spicca l’ottima prestazione canora di Ugolini. Il nostro si ripete in “There’s a Broken Heart”, che ha tutti gli ingredienti, e anche gli stereotipi, della ballata pomposa.
Il dischetto si chiude con due brani inediti registrati l’anno scorso: “Shelter”, quadrato hard rock americano dotato di riff graffianti e parti corali ariose, e “Home Again”, struggente ballata semiacustica. Quando pareva che i Revenge stessero per spiccare il volo verso il successo (si parlò addirittura dell’imminente firma con una major e della conseguente registrazione di un album), si sciolsero per varie beghe e molteplici problemi. Il loro importante contributo all’hard ‘n’ heavy nostrano è racchiuso in questo prezioso “Archives”, tra l’altro corredato da una bella galleria fotografica e da esaurienti note biografiche, risultando da un lato una gemma per collezionisti più vecchietti, dall’altro un’ottima occasione per i più giovani di accostarsi a quella che, volenti o nolenti, è stata una delle formazioni più significative della NWOIHM. Non dimentichiamo infatti che i Revenge salirono sul palco del primo festival metal italiano, quello di Certaldo, il 21 maggio 1983. Che tempi…
Costantino Andruzzi