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METAMPSICOSIS

TrackList
01. Blood in my Hands
02. Keepin'x
03. Mescaline Trip
04. Horned Angel
04. Emptyness
MORNING DEATH - METAMPSICOSIS
(2009 - Autoprodotto)voto: 8/10
Il mio primo incarico per la prestigiosa webzine Italia di Metallo mi porta ad addentrarmi nel regno onirico e tortuoso dei Morning Death, fuori con il loro ep autoprodotto “ Metempsicosis“. L’inizio del lavoro ha un forte potere ipnotico, dopo una trentina di secondi riesce a far viaggiare la mente, la musica del terzetto si rivela ideale per rincorrere i pensieri e le immagini del passato, le tinte prog dell’ opener “Blood in my Hands“ sono decisamente ben marcate ma col grande pregio di non renderla eccessivamente cervellotica e complicata, apprezzabile testimonianza del fatto che non sempre bisogna mandare l’ascoltatore al manicomio per mostrare la propria perizia tecnica!
“Keepin’x“, la seconda traccia, sembra un brusco cambio d’umore, si passa da riflessioni intimiste e nostalgiche ad una razionale aggressività, è una sorta di trasposizione in musica degli sbalzi d’umore che si possono vivere in una giornata uggiosa, da soli, rimuginando su un tradimento o una grossa delusione…
Un nuovo arpeggio ci introduce al terzo pezzo “Mescaline trip“, il più lungo del lotto, dal flavour decisamente epico e dal riffing arabeggiante, e finalmente (almeno per chi scrive) i nostri si abbandonano ad un po’ di sana velocità, e senza mai perdere il controllo della situazione si arrivano a lambire le fredde coste del black metal. A mio parere il brano migliore dell’ep, in cui i cambi di tempo, di atmosfere e di stati d’animo si rincorrono numerosi e giocano a nascondino tra le pieghe del tappeto sonoro intessuto sapientemente dai Morning Death.
La quarta breve traccia “Horned Angel“ è in realtà un po’ interlocutoria, non aggiunge molto a quanto già evidenziato dalle precedenti, anche se in ogni caso scivola via piacevolmente.
Ancora un arpeggio alza il sipario sulla funerea quinta traccia “Emptyness“ sulla quale davvero sembra pesare un senso di vuoto che la rende malinconica e sofferente.
In definitiva quello dei Morning Death è un progetto ambizioso che richiede ovviamente una tecnica strumentale più che buona, e loro dimostrano di averla, e che vive perennemente in equilibrio tra il rischio di annoiare e confondere o di convincere e coinvolgere. Questa volta il bersaglio è stato centrato, anche grazie ad un particolare gusto quasi nel “carezzare“ gli strumenti, con grazie ed amore… una menzione particolare va all’ottimo lavoro del basso, dal suono corposo e pulsante, forse messo in maggior risalto dalla scelta del combo romano di non avvalersi di alcun tipo di vocals… il viaggio in questo labirinto buio ed imprevedibile evidentemente non deve avere una guida…
Per coloro che vogliono a tutti i costi un’etichetta, una definizione, dei paragoni in una recensione, direi: boh, My Dying Bride, Anathema, Porcupine Tree, con tante pennellate di prog ed una spruzzata di black metal... ideale per ascolti solitari di notte, quando vogliamo dar da mangiare a certi nostri fantasmi, o magari distesi su un prato, all’alba o al tramonto, quando c’è bisogno di un integratore per rinverdire i ricordi e le immagini che non vogliamo seppellire sotto strati e strati di materia grigia. Complimenti ed in bocca al lupo per il futuro ai Morning Death.
Davide "Gorgorotto" Cialente