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ALCONAUTA

TrackList
01. Illuminat
02. Babba
03. Scarto
04. Fischio, come guarire un
05. Plasticosmic
06. Tritone
07. Qubo
08. C'è Vite sulla Luna
PROPHEXY - ALCONAUTA
(2009 - Autoprodotto)voto: 8/10
I PropheXy sono un gruppo di rock progressive vecchio stampo che attinge, appunto, al genere nato negli anni sessanta e sviluppatosi negli anni settanta grazie al contributo di band come Yes, Van Der Graft Generator, El&P, Jethro Tull,Pink Floyd e King Crimson (solo per citarne alcuni).
La band ha partecipato ad un tributo italiano sugli immensi Crimson, dunque non a caso si avverte una certa influenza del gruppo di Fripp in questo lavoro.
C’è da fare anche una piccola parentesi sul Prog Italiano storico di band come Banco del Mutuo Soccorso, Premiata Forneria Marconi, Orme ed altri, purtroppo bistrattato da alcuni colleghi “puristi” e, permettetemi, un pò snob.
Sono sicuro che l’apporto delle band nostrane al genere non sia per nulla marginale, lo testimonia anche il successo che hanno avuto all’estero le band citate (assieme ad altre), che, volenti o nolenti, hanno contribuito allo sviluppo e alla diffusione del prog.
Tornando ai nostri, devo dire che in questo “Alconauta” ho trovato cose che non mi piacciono (poche) e cose che mi piacciono (molte), provo quindi a dire la mia opinione da ascoltatore.
E’ sicuramente interessante l’utilizzo dell’italiano per il cantato, una scelta spesso ardita, specie per chi non fa il “solito pop, pizza spaghetti& mandolino” (scusatemi ma a volte in italia sembra si faccia solo “certa”...ehhhmmm...musica....).
La voce del tastierista (Matteo Bonazza) è molto bella ed acuta, purtroppo un pò troppo ripetitiva nella costruzione di linee melodiche ed armoniche (probabilmente una scelta) e nell’uso costante del vibrato, si incastra però perfettamente nel sound massiccio del gruppo.
E già... il sound massiccio del gruppo...altra nota da evidenziare, quà si ha a che fare con signori musicisti, in grado di effettuare dei rempentini “tempo changes”, con una particolare predilezione verso i tempi dispari (avevate dubbi???) come nella migliore tradizione prog.
Gli incastri ritmici, melodici e armonici, la scelta di suoni vintage mista a suoni piu’ moderni, le influenze svariate ed altre caratteristiche personali, rendono questo full leght un lavoro estremamente ricco, variegato e complesso , siamo realmente di fronte ad un mix di “pazzia compositiva” (per citare la cartella stampa che mi è stata inviata assieme al F.L.) veramente niente male, sicuramente non originalissimo, ma un disco comunque apprezzabile.
Mi piacerebbe ascoltare i PropheXy in una veste totalmente strumentale....magari con l’utilizzo voce come strumento....
Luca Politanò