Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Crossbones

TrackList
- Fallen Angel
- Iron in the Soul
- Rock'n'Roll
- Cry from the Heart
- The Promised Land
- Venom
- Bad Dreams
- Winter
- Fire
CROSSBONES - Crossbones
(2016 - Jolly Roger Record/Goodfellas)voto: 8/10
Che Dario Mollo sia uno tra i più conosciuti e quotati chitarristi italiani lo testimonia la sua brillante carriera che lo ha visto a fianco di veri e propri titani dell'hard rock. Con Tony Martin, cantante che ha raccolto la pesante eredità di Ozzy Osbourne e Ronnie James Dio nei Black Sabbath dei mid-eighties ha fondato i The Cage, mentre dalla collaborazione con Sua Maestà "The Voice of Rock" Glenn Hughes sono nati i Voodoo Hill.
Ma non è a queste avventure a fianco dei due singer britannici che facciamo riferimento, bensì all'italianissimo progetto Crossbones ed alla prima ed omonima fatica discografica della band, prodotta dall'inglese Kit Woolven già dietro la console per Thin Lizzy ed UFO, datata 1989 ed oggi ripubblicata, da non confondere con 'Rock the Cradle', uscito di recente sotto lo stesso monicker.
Del gruppo facevano parte, oltre al già citato axeman, anche il cantante Giorgio Veronesi, il batterista Enzo Secomandi e il bassista Fulvio Gaslini. Da citare è però la prestigiosa presenza di Don Airey alle tastiere, che successivamente seguì la band nel tour di supporto all'album.
Visti i partecipanti, il sound non può che rimandare all'hard rock più classico, a tratti quasi all'AOR come nell'opener 'Fallen Angel', contraddistinta da un ritornello orecchiabile e di facile presa. Emergono però ed ampiamente sezioni più spigolose riferibili al metal, che però non allontanano mai il gruppo dal gusto per la melodia. Ne è un esempio la successiva 'Iron in the Soul' che, fin dal titolo, ha un sapore più metallico. Il brano ruota attorno ad un riff veloce e tagliente e al gran lavoro strumentale di tutta la band, dominato dall'impeto chitarristico di Dario Mollo, sostenuto con forza da una brillante sezione ritmica.
La terza traccia 'Rock'n'roll' è decisamente semplice ed immediata, ancora sospesa tra l'hard rock della strofa ed il ritornello catchy, urlato sguaiatamente da Giorgio Veronesi. E' con 'Cry from the heart' che il livello si alza decisamente: il brano ha infatti un sound davvero imponente, lento, cadenzato e coinvolgente. Belli il ritornello, la sezione di piano centrale e l'assolo di Dario Mollo, prima più melodico poi sparato a mille. Davvero una gemma del passato.
La successiva 'The Promised Land' conserva la grandiosità, resa ancora più ricca da un sound coinvolgente ed orchestrale in cui si fanno apprezzare le trame sonore della tastiera e la bella prova vocale di Giorgio Veronesi.
Per non rendere pesante l'ascolto, l'album ha bisogno anche di brani più brevi e di impatto immediato; compito assolto egregiamente da 'Venom' e 'Bad dreams', entrambe di poco sopra i tre minuti. Brani non memorabili, in particolare il primo, ma utili a tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore e a condurlo verso la chiusura dell'album, affidata a 'Winter' e a 'Fire'.
Il primo è un brano strumentale in cui la tastiera e la chitarra si rincorrono su una partitura classica con l'evidente risultato di far emergere ancora una volta l'enorme capacità esecutiva di Dario Mollo e Don Airey.
Il secondo brano è invece aperto dalla chitarra acustica che pare introdurre una ballad. Tuttavia si trasforma presto in un pezzo molto articolato, in cui si alternano parti veloci e lente, quasi a voler sommare in un'unica canzone le tante direzioni nelle quali si muove la musica dei Crossbones.
Pur non trattandosi di un album di nuova pubblicazione, è stato certamente una bella scoperta che va ad affiancare quanto di buono Dario Mollo ha prodotto in tanti anni di carriera nelle sue numerose partecipazioni.
Alberto Trump