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Hellcowboys

TrackList
- Int(r)o The Desert
- Hellcowboys
- Antisocial Network
- Goddamn Angel
- Psycho Vampire
- War
- Doomed To Hell
HELLCOWBOYS - Hellcowboys
(2016 - Autoprodotto)voto: 5/10
Come Hellcowboys sono al debutto, ma i più attenti di voi potrebbero ricordarsi di loro per un paio di album sotto il nome di Carton, collezionando così complessivamente una decina di anni di anzianità di servizio musicale.
Dopo una suggestiva intro dal sapore desert rock, il breve disco di sei pezzi si apre con il biglietto da visita “Hellcowboys”, che richiama nel titolo (e solo in quello) lo scomodo paragone coi Pantera adombrato dalla band romana anche nelle foto che la ritrae all’interno del libretto.
Quello che dovrebbe essere l’inno del gruppo è caratterizzato da un cantato a filastrocca tra il parlato (pronunciato così così), il rappeggiante e l’aggressivo che ricorda gli Obituary di “Bullituary”. Sinceramente non mi ha convinto ad entrare nelle fila dei fan dei cowboys from hell de noantri…
I testi esprimono una conoscenza dell’inglese limitata (o poche cose da dire) e non brillano né per originalità né per fluidità nell’interazione con la musica.
Al southern thrash rock’n’roll del quartetto gioverebbe una maggiore snellezza, dato che le composizioni risultano appesantite, come fossero più lunghe del necessario.
Credo si sia frainteso il concetto di “groove”: qui non abbiamo una tensione infuocata e ribollente, ma chitarre accordate un po’ più gravi del consueto che suonano riff poco incisivi in brani che mancano di un apice dinamico e/o emotivo.
Assoli non particolarmente significativi e un po’ pasticciati.
Il suono complessivo è grosso e saturo, adatto e abbastanza credibile.
Artwork essenziale, ma più amatoriale che minimale, con ingenuità assortite ed errori di spaziatura che allontanano dalla professionalità.
E le cose positive? Beh, è carina l’intuizione di “Antisocial Network”, non è male il ritornello di “Psycho Vampire” e ho apprezzato lo sforzo melodico nel cantato dell’ultima (prolissa…) traccia da parte del frontman Cristiano Iacovazzo, una strada che consiglierei di battere maggiormente in futuro.
Marcello M.