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The Long Way

TrackList
- Everybody Knows
- Southern Boy
- The Long Way
- If You Want
- The Prisoner
- Hereafter
- Time Is Over
- Your Sacrifice
- Close To Me
- You Should Be Mine
- This Game
- Lucrezia’s Night
- Lucrezia’s Night (Reprise)
KLEE PROJECT - The Long Way
(2016 - Memorial Records)voto:
Caso particolare quello del Klee Project, progetto - appunto - che calcando il trend statunitense di formare all-star-bands mette insieme artisti d' estrazione ed influenze diverse, riuscendo tuttavia a proporre un lavoro organico , fluido e molto raffinato. Nato da un’idea del poliedrico cantante Roberto Sterpetti , il "progetto" annovera tra le sue fila Enrico "Erk" Scutti (ex Cheope e Figure of Six) , Marco Sfogli (Pfm, James La Brie), Lorenzo Poli (Vasco Rossi, Nek), Antonio Aronne (Pavic, Figure Of Six) , ed il supporto dell’orchestra sinfonica condotta da Francesco Santucci, con la collaborazione di Tina Guo (Foo Fighters, Cirque Du Soleil, John Legend).
Percorrendo idealmente il viaggio di un musicista lungo un’autostrada nel deserto con i relativi intrecci emotivi, quello di "The Long Way" è inevitabilmente un sound eclettico, che parte dal southern-rock al metal, passando per influenze electro-pop di tipica matrice 80's.
L' opener “Everybody Knows” propone alcune soluzioni che riecheggiano i Dream Theater più orecchiabili, “Southern Boy” - come da titolo- ricama influenze southern su una trascinante struttura groove alla Hellyeah, la title track “The Long Way” prosegue poi convintamente nel solco alternative metal con contaminazioni elettroniche. Ritmi più compassati sulla successiva "If You Want", ballad in mid tempo che ricalca gli Alter Bridge, mentre, se “The Prisoner” torna sui consueti binari di cui in precedenza, spiazzano le divagazioni in digital-processing di “Hereafter”, che si intrecciano ad un ancor più inatteso supporto orchestrale con tanto di assolo di violoncello. A ritornare ad un registro più affine agli amanti di hard&heavy ed affini ci pensano la magistrale “Time Is Over” e “My Sacrifice” , mentre “Close to Me” offre un particolare tessuto di rock 80's e contaminazioni synth. La parte finale del disco consta dell' energica “You Should Be Mine”, della radiofonica “This Game”, e della bonjoviana “Lucrezia's Night”, riproposta in chiusura in versione "reprise" dai toni mediorientaleggianti.
Difficile in definitiva esprimersi su questo disco. Da un lato. la proposta del Klee Project è al contempo organica ed eterogenea, pescando sì da generi ed influenze molto variegate ma riuscendo ad amalgamarle in modo molto sapiente ed attento. Dall' altro, è pur vero che questo saggio di alchimia musicale si prolunga eccessivamente, e lungo 13 tracce finisce per lasciare la sensazione di un ben confezionato esercizio di stile, fin troppo asettico e pulito. Per almeno metà dei pezzi il rischio concreto è che possano tanto incuriosire quanto lasciare interdetti, e che quindi, in definitiva, non avendo una propria ben precisa e marcata identità, un lavoro del genere possa tanto compiacere per la gran varietà quanto lasciare l'amaro in bocca per un senso di leziosa incompiutezza.
Francesco Celeste Farro