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Damn Freaks

TrackList
- Poison Apple
- Break the Chains
- The Way I feel
- Dream Highway
- Sea of Love
- Burning up
- Secret Path
- Broken Wings
- Take a Ride
DAMN FREAKS - Damn Freaks
(2017 - MIghty Music)voto:
I Damn Freaks gruppo toscano, fiorentino per la precisione, nascono dalle ceneri di una precedente band, i Fool's Moon; ne fanno parte il batterista e produttore Matteo Panichi ed il chitarrista Marco Torri. I due hanno avuto fin da subito le idee chiare sul sound da proporre, un buon vecchio party rock'n'roll, arroulando per completare il loro progetto il bassista Claudio Rogai e soprattutto Iacopo "Jack" Meille, noto per essere da tempo la voce solista dei mitici Tygers of Pan Tang, band nata nei primi anni '80 sotto la bandiera della NWOBHM che ha poi successivamente cambiato rotta, spostandosi verso i territori dell'hard rock più coinvolgente e radiofonico.
Le fonti di ispirazione citate dai Damn Freaks, White Lion, Bon Jovi, Motley Crue e Van Halen sono quelle più amate dai fan di quel sound che partendo dagli Stati Uniti ha invaso, complice anche l'esplosione di MTV, le classifiche e le radio di tutto il modo e in effetti l'album, composto da nove tracce, cammina perfettamente nel solco tracciato da queste ed altre mitiche band che calcavano la strip di Los Angeles infiammando le serate del Rainbow e del Whisky a go-go.
Delle 9 canzoni, alcune sono più veloci e graffianti, in specie l'ispirata coppia di brani di apertura 'Poison Apple' che rimanda, oltre ai gruppi già citati, ai Dokken in particolare allo stile chitarristico in cui si percepisce l'ammirazione (credo voluta) per George Lynch sia nel riff che nel breve assolo e 'Break the Chains', dall'atmosfera più stradaiola e vicina al disco di debutto di tali Skid Row, ('Sweet little sister' dice nulla?), costruita per catturare l'ascoltatore, in particolare nel crescendo che conduce al ritornello.
'The way I feel' è una invece una bella ballatona elettrica, la prima digressione verso atmosfere più lente e ragionate e ricorda nel sound e nello stile vocale Life goes on dei Poison. Un cenno speciale va al cantante Iacopo Meille che qui fa valere tutte le sue qualità e la sua professionalità. Queste, unite all'ottima prova di tutto il gruppo e alla pulitissima produzione affidata ad Harry Hess, noto per essere il frontman dei canadesi Harem Scarem, fanno del brano una piccola gemma.
Si torna ad accelerare con la bonjoviana 'Dream Highway' di cui non si può non citare il ritornello e con la non memorabile 'Burning up'. I due brani sono intervallati da 'Sea of love', bella ballad aperta da una sezione acustica in cui la linea vocale ricorda i The Cult di Ian Asbury e Billy Duffy.
La conclusione dell'album è affidata a tre brani: la melodica e graffiante 'Secret Path' seguita da 'Broken Wings', nuova ballad acustica forse meno riuscita della precedente e soprattutto da Take a Ride che, con un nuovo colpo di acceleratore, riporta i Damn Freaks verso il puro hard rock, territorio a loro certamente più familiare.
Insomma un bell'esperimento in cui il salto all'indietro verso atmosfere e sonorità lontane non si rivela un tuffo nel vuoto ma decisamente un buon esordio che, al di là della poca originalità, lascia piacevolmente colpiti sia per la professionalità dei musicisti aiutata dall'ottima produzione che per la solidità di alcuni brani , su tutti 'Poison Apple', 'Break the Chains' e 'The way I feel'.
Alberto Trump