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Wine of Heaven

TrackList
- Drink of me
- Space of Variations
- Wine of Heaven
- Hot as Blood
- Shine on me
- Black Tree's Heart
- Enlightenment
- Castle in the Sky
- Making Love (Yngwie Malmsteen cover)
MASTERCASTLE - Wine of Heaven
(2017 - Scarlet Records)voto:
Che Pier Gonella sia uno dei chitarristi più talentuosi ed affermati del panorama nazionale lo confermano le sue numerose collaborazioni ed in particolare la militanza nei Labyrinth, uno dei gruppi principali della scena metal italiana.
Qui lo vediamo impegnato nel progetto Mastercastle, band nata nel 2008 che con 'Wine of Heaven' giunge alla pubblicazione del suo sesto album. La proposta musicale non si discosta dal power neoclassico che è il vero marchio di fabbrica dell'axeman ligure, arricchito da un paio di dettagli di non piccola portata. Il primo e immediatamente riconoscibile è la presenza della cantante Giorgia Gueglio, da sempre a fianco di Gonella nei Mastercastle, la cui voce dalla grande estensione si sposta alla perfezione con le melodie tessute dai brani. Il secondo aspetto particolare è il massiccio uso delle tastiere che avvicinano lo stile della band a gruppi come i Royal Hunt e i soprattutto gli Artension di Vitalij Kuprij.
E' infatti un tappeto di tastiere a dare il via all'album su 'Drink of me' che poi si sviluppa attorno ad un riff cadenzato e pesante che fa da spina dorsale all'intero brano. Come già detto la voce di Giorgia Gueglio, calda e dalle ricche sfumature, domina la scena ingentilendo il risultato finale.
C'è spazio poi per brani più veloci e coinvolgenti come 'Space of Variations', decisamente più heavy ma dal ritornello melodico e facilmente assimilabile, la title-track 'Wine of Heaven' e soprattutto 'Hot as Blood', uno degli episodi a mio parere meglio riusciti dell'intero disco, capace di dare spazio e sfruttare la perizia di Pier Gonella alle sei corde (da ascoltare e riascoltare l'assolo), alla bellissima voce di Giorgia Gueglio e soprattutto all'ottima sezione ritmica composta da Steve Vawamas al basso e da Francesco La Rosa alla batteria.
Menzione a parte meritano 'Black Tree's Heart', ballad contraddistinta da un bel duetto piano/voce e i due brani che concludono l'album: la malmsteeniana 'Castle in the sky', strumentale capace di richiamare immediatamente le atmosfere dell'axeman svedese, seguita da 'Making Love', cover della canzone di apertura di 'Eclipse' album capolavoro dell'hard rock melodico datato 1990.
Questo 'Wine of Heaven' è decisamente un album molto riuscito, ottimamente prodotto, composto e suonato che si candida, per gli amanti del power metal melodico, ad essere una delle migliori prove del 2017.
Alberto Trump