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One Last Ride

TrackList
- Day Zero
- Loaded Gun
- Land Of The Freak
- Game Over Fame
- Send Me A Light
- Never Say Never
- The Maze
- Plan B
- Not Today
- Born This Way
MIDNIGHT SIN - One Last Ride
(2017 - Scarlet Records)voto:
Dei laziali Midnight Sin ci eravamo già occupati all'incirca 1 anno fa, quando proprio in questa sede avevamo elogiato le qualità di 'Never Say Never', un EP di 3 brani improntati su un godibile e moderno sleaze metal i cui contenuti ribadivano in maniera convincente quanto di buono espresso nello scoppiettante esordio 'Sex First' (2014, Bakerteam Records).
I quattro rocker, dopo un anno di (costruttivo) letargo speso tra scrittura dei brani e sala di incisione si riaffacciano sul mercato discografico con 'One Last Ride' (Scarlet Records), nuova prova in studio contenente 9 tracce inedite (oltre alla già citata 'Never Say Never') che ribadiscono con convinzione lo stile e le sonorità dei lavori precedenti.
Il filo conduttore dell'album, almeno all'apparenza, sembra essere lo stesso e si snoda senza troppe pretese lungo le coordinate politicamente corrette del rock radio friendly.
Tuttavia, ascolti più approfonditi ci permettono di leggere tra le righe di un lavoro che ripercorre gli anni d'oro del genere con un repertorio eterogeneo fatto di brani strutturalmente articolati ma mai ridondanti e che spaziano dal suddetto sleaze metal fino al class più raffinato.
Momento migliore dell'intero lavoro resta l'anthemica 'Never Say Never', un brano con una ossatura semplice, ma maledettamente efficace sorretta da un riff ruffiano che rimanda alla scena losangelina di fine anni '80, epoca in cui il rock era visto come una scusa per collezionare eccessi nel backstage.
Scratch my back, in poche parole!
Difficile resistere anche a 'Land of the Freak' che seduce l'ascoltatore con un ritornello da manuale non troppo lontano da quello dell'iconica 'Cry Tough' che 3 decadi fa aveva aperto la strada del successo ad un pugno di ragazzacci truccatissimi originari della Pennsylvania.
Ma non illudetevi, perché le tracce di mascara vengono spazzate via dalla graffiante 'Plan B' e dal suo finale al cardiopalma che farà la gioia di tutti gli stage divers grazie alle sue ritmiche incalzanti e potenti.
'Loaded Gun' ricorda le ricche aperture melodiche di Heavens Edge e Tyketto e quindi sposta il tiro della band su binari più vicini al class metal.
'Not today' e 'Game Over Fame' (di cui è stato girato anche un video) hanno entrambe un andamento più metal ribadito, oltre che dalle ritmiche incisive, anche dal potente ed a tratti addirittura epico singing dell'ottimo Albert Fish.
Con 'Send me a light' i Sinners ci trascinano all'interno di atmosfere blueseggianti che richiamano alla mente gli Whitesnake più commerciali (epoca 1984).
Insomma, ogni episodio di questo album ha una propria identità che permette all'intero lavoro di amalgamarsi in maniera credibile ed uniforme tanto da candidare i Midnight Sin a diventare uno dei maggiori protagonisti della scena sleaze europea.
Franco Brovelli



