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The Dark Fairytale

TrackList
- 732 A.D.
- Realms at War
- ... And through the Silence
- Covering my Way
- Just began
- Heleonore
- Betrayer
- The Seed of Evil
- The Dark Fairytale
HELL DONE - The Dark Fairytale
(2017 - Autoprodotto)voto:
Gli Hell Done sono una storica band bolognese, nata nel 1998 da un'idea di Simone Lanzoni (chitarra), Diego Molina (batteria) e Andrea Sangermano (basso) che per varie ragioni non era riuscita ad andare oltre la pubblicazione di un demo e di un EP nel lontano 2003.
I tre, comunque attivi nella scena musicale bolognese e non solo, sono rimasti in contatto e con il ritorno alla voce di Luigi Sangermano, sono riusciti a ridare linfa al progetto Hell Done, pubblicando il primo album 'The Dark Fairytale' (che di fatto riprende e sviluppa quanto lasciato nella prima incaranazione della band). Il disco è un concept, ambientato nella Francia medievale e narra le alterne vicende in battaglia e in amore di Riccado, un paladino alla corte del Re. La storia, tuttavia, non è il solo elemento che gli Hell Done riprendono dal loro passato, poichè anche il sound si ispira allo speed degli anni '90, con importanti influenze power e a tratti prog.
Dopo '732 A.D.', intro strumentale dalle forti venature folk, soprattutto nella scelta degli strumenti acustici e più in generale nell'atmosfera, arriva l'apertura vera e propria con il riff ultracomplicato di 'Realms at War'. Bello il lavoro della chitarra, sostenuto da una sezione ritmica veloce e molto presente. Il pezzo è un classico power ispirato, soprattuto nell'interpretazione vocale, dai Blind Guardian e dai Rage. La versatilità compositiva degli Hell Done si ripresenta nella sezione centrale del brano, prima quasi recitata, poi rallentata e melodica e ancora distinta dall'uso della chitarra acustica.
La successiva '...And Through the Silence' è decisamente più lineare, anche se non manca l'usuale digressione acustica centrale e qui la matrice teutonica di Peavy Wagner e Hansi Kursch è davvero marcata. Tutto sommato però, se il brano non è originalissimo, è certamente godibile e arriva facilmente all'ascoltatore.
Più complessa è 'Covering my Way' il cui riff, tagliente e preciso come un bisturi, riporta gli Hell Done ai fasti del metal più classico con Judas Priest e Accept in prima linea. Sorprendentemente però viene presto sostituito da una strofa e da un bridge lenti ed orecchiabili, dando prova che i bolognesi hanno davvero tutte le frecce al loro arco quanto si tratta di raggiungere l'ascoltarore, anche proponendo linee melodiche più catchy.
In senso inverso si muove la successiva 'Just Began', aperta da una sezione ritmica acustica, maliconica e d'atmosfera che poi fa spazio ad un brano veloce ed aggressivo, impreziosito da un bridge molto accattivante e un ritornello di facile presa.
Dopo l'intermezzo di 'Heleonore', per sola chitarra acustica e voce, il disco volge al termine con tre tracce di ottima fattura che non fanno che elevare ulteriormente la qualità di un lavoro già molto buono.
Il trittico conclusivo è aperto dalla cadenzata 'Betrayer' (ispirata al thrash di Megadeth e Metallica nel riff e nella sezione ritmica in cui basso e chitarra fanno la parte del leone), continua con la più veloce 'The Seed of Evil' e si conclude con 'The Dark Fairytale', che dà il titolo a tutto il disco.
Questo brano non fa che riassumere, negli oltre sette minuti di durata, la proposta musicale degli Hell Done, fatta di alternanza tra sezioni acustiche e riff micidiali che, grazie ad una sezione ritmica eccellente, permette loro di intervallare passaggi più lenti e pesanti ad altri veloci e graffianti, senza dimenticare la melodia, il tutto per sottolineare i diversi momenti della storia che il disco racconta.
Insomma un lavoro davvero ben congegnato che i quattro bolognesi hanno il merito di avere ripreso dalle pieghe del loro passato e che vanta, tra i propri pregi, una qualità compositiva e di esecuzione al limite della perfezione, anche grazie alla produzione davvero professionale.
Certo, il limite è rappresentato dalla non estrema originalità dello stile, ma non va dimenticato che parte del materiale è la rielaborazione di brani composti alla fine degli anni '90 e ciò, in qualche modo, non può che aver condizionato le scelte compositive degil Hell Done. Di certo però è un bene che 'The Dark Fairytale' abbia visto la luce in questa forma che rappresenta, a parere di chi scrive, una delle cose migliori ascoltate nel 2017.
Alberto Trump



