I capitolini Maledia sono una band dedita ad un melodico death metal con divagazioni sinfoniche. Il loro nuovo lavoro 'Human Trash Deluxe' è un lavoro adorabile e strutturato molto bene, ma andiamo ad analizzarlo più da vicino.

L'album parte con una 'Intro' inquietante, preludio di quello che potrà succedere nei prossimi brani...  'Not Homologated' ad esempio è un brano suonato con un impatto devastante, prestazione vocale potente e precisa, struttura del brano conforme allo stile proposto.

'The Evil Inside',in questo brano ho apprezzato molto il lavoro di guitar estremamente preciso e puntuale, l'unico piccolo appunto riguarda l'assolo leggermente troppo lungo per i miei gusti. L'intro del brano con i rulli di batteria mi ha dato la sensazione di un inno alla guerra. 'Sweep Away' è caratterizzata da blast esplosivi con una struttura molto diretta, ma anche complessa sul finale di brano. Ancora una volta grande prestazione vocale.

'Open Again' non l'ho trovato molto coinvolgente, un tantino sotto tono per i miei gusti seppur strutturato bene, però ho trovato la scintilla su 'Illusion' caratterizzato da una grande sezione ritmica pulsante. Ottimo lavoro ragazzi. 

'The Blood Is Cooling' è un brano cattivissimo di stampo death con aperture a mio modo di vedere 'hard rock', cantarlo questo brano non è semplice per i continui cambi di stile nella sezione ritmica, onore al merito al cantante che ha sempre un arduo compito. Andiamo in conclusione di album con 'Stop Call' brano poco interessante, ma con una grande sezione ritmica, forse un po' troppo prolisso nelle parti strumentali di guitar. Ascoltando 'Endless' si trova una grande perla strumentale e il gran finale ce lo riserva 'Dark Passenger', brano che racchiude lo stile attuale dei Maledia.

Conclusioni finali: I Maledia hanno registrato un bel lavoro musicale, pensato e calibrato al punto giusto, la qualità di registrazione è molto alta e in questa band trovo del potenziale per potersi ulteriormente migliorare. In attesa del prossimo lavoro vi faccio i miei complimenti.

Pier Paolo Lunesu