Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Necropolis

GODWATT - Necropolis
(2018 - Jolly Roger Records )voto:
In una scena musicale dove le difficoltà per emergere sono molteplici, a causa di problemi strutturali e soprattutto culturali, e molte band sono costrette ad abbandorare la nave è un grande onore riascoltare e recensire i Godwatt.
La band di Frosinone, a differenza del precedente album ("L'Ultimo Sole" uscito nel 2016) decide di orientarsi su sonorità ancora piu' oscure e cimiteriali; infatti i nove brani che andrò a descrivere hanno il pregio di aver recuperato una certa atmosfera macabra e malinconiica che è sempre stata la caratteristica fondamentale per un certo tipo di dark music.
Il Titolo di questo ritorno puo' solo confermare tutto ciò; infatti l'Opera prende il nome di "Necropolis". L'introduzione iniziale ci trascina in un vortice horrorifico e disperato grazie a riff possenti e ispirati.... Lenti al punto giusto e soprattutto ispiirati! Credo che qualsiasi ringraziamento al grande Tony Iommi per aver inventato "IL RIFF" sia abbastanza scontato ma credo che sia fondamentale ricordarlo. Con la seguente "Morendo" i nostri ritornano al loro vecchio spirito, troviamo infatti una batteria molto energica e riff molto sabbathiani i quali creano un bel tappeto sonoro dove il singer puo' creare melodie accattivanti e per certi versi litfibiane (anche la concettualità del testo mi ricorda molto "Come un Dio" dello storico '17 Re' della band fiorentina). Personalmente trovo che questa combinazione tra stoner/doom e dark italiano non solo sia molto piu' originale di tante proposte che tentano di imitare tante band del passato (Paul Chain, primi Death SS in primis, ecc.) ma anche piu' riuscita.
Ricordiamoci che la poetica italiana è capace di dare vita a grandi capolavori musicali (basta guardare le band progressive rock anni 70) quindi spero che ai Godwatt venga riconosciuta questa rara capacità. "E' la tua ora" e "Tra le tue carni" sono brani dalle atmosfere decadenti ma allo stesso tempo riflessive.Sezione ritmica precisa e un singer capace, grazie ai suoi testi, di creare le giuste atmosfere.
L'incedere di "Tenebre" è incredibilmente devastante! Brano dal sound massiccio e oscuro allo stesso tempo con un refrain che ti rimane inesorabilmente in testa. A mio avvviso la composizione migliore dell'intero lavoro. Dopo la psichedelica e breve "RIP" (sound che richiama 'Planet Caravan' dei Maestri Black Sabbath) il Macabro spettacolo sonoro si conclude con l'intensa "Necrosadico". Quasi sei minuti di angoscia allo stato puro! Grande Atmosfera.
Grande ritorno quindi della band laziale che conferma il suo valore grazie a una crescita artistica di forma e di sostanza.
Domenico Stargazer