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Dreamy Reflections

TrackList
- Into A Sick Mind
- Flyin' Soul
- The Storm
- Rapriest
- Do You Like This
- As A Butterfly Grub
- Awake
- Leave A Light On
- Sorrow & Chain
- The Wall Of Stone
- Waves
- She Was
- Fatherened
- She Was (Outro)
ORPHAN SKIN DISEASES - Dreamy Reflections
(2018 - Logic Illogic)voto:
Si definiscono alternative anche se secondo me il termine risulta stretto e molto riduttivo se applicato a questa band. Se per alternative metal ci riferiamo a quelle sonorità che vengono portate avanti o che sono state presentate da gruppi quali SOTD, Nevermore, Disturbed, allora possiamo dire che, sì, qualcosa in comune lo riscontriamo. Ma se andiamo oltre, e se per un momento, si sospendesse questo artifizio teorico, questo tentativo di cercare di creare un immaginifico ponte di collegamento tra ciò che è già stato e ciò che è in divenire, ebbene si dovrebbe avere il coraggio di asserire che questi Orphan Skin Diseases, pur non addentrandosi in territori sconosciuti, hanno avuto la brillante intuizione di mischiare le carte e di proporre 14 pezzi belli diretti e dico 14!!! E di ampio respiro.
Ecco di alternativo c'è proprio questo: sapere miscellare varie lezioni in un unico andirivieni di emozioni a tinte forti. Non mancano episodi che risultano scontati per l'impianto tecnico compositivo, ma in generale durante l'ascolto del cd si viene pervasi ed invasi da una forte e presente emotività che i componenti della band hanno cercato, riuscendoci, di trasmetterci portandoci nel loro mondo, dalla loro parte. Maledetti assassini...
Certamente qualche dazio qua e là si deve pur pagare come nel caso nell'intro di basso di Juri Costantino nell'opener "Into A Sick Mind", ma poco importa perchè poi il pezzo cammina per la propria immersione di cupezza. Andate su Youtube e cliccate "Flying Soul" ed il nome della band. Direste che si tratta di un gruppo italiano? E qui mi si chiude la vena e mi assale una deriva autarchica musicale da sbarramento delle frontiere per valorizzare il patrimonio che nasce sempre più spesso in casa nostra. Ma sarei tacciato di scorrettezza politica se così si può definire, quindi fate voi...
Questo "Dreamy Reflections" è il lavoro, il risultato delle fatiche messe insieme dal 2015, data di nascita del combo, che ha visto incanalare tutta l'esperienza dei personaggi coinvolti nel progetto: Massimiliano Becagli batterista dei No Remors, il succitato bassista ex membro dei Creation, Gabriele Di Caro già cantante dei Sabotage oltre al chitarrista David Bongianni che aveva già prestato la sua bravura alla band dei Virya.
Bello questo cd: cupo, intenso, impegnativo, me lo sto ascoltando tutto accigliato, cercando di trovare delle sbavature, dei passi falsi, ma mi riesce veramente difficile. Tutta la parte strumentalistica, il supporto ritmico, si consolida , si solidifica, pezzo dopo pezzo, in un unicum sonoro creando una cornice di una tela bianca dove le due voci di Bongianni e di Di Carlo, spennellano trame che tendono ad un infinito, verso una angoscia quasi cosmica, ad un pessimismo leopardiano, a quei cieli americani sfumanti verso il tramonto che ti lasciano quel senso di inquietudine e di incompletezza.
Ma ecco che come una sorta di boa, come un faro nella notte che ci potrebbe aiutare in questo viaggio nelle nostre oscillazioni, ebbene giunge in nostro soccorso "Awake", la settima traccia: una sveglia da quel torpore tedistico ed esistenzialistico grazie a sonorità più aperte, più solari, ma non per questo meno incessanti e meno pesanti.
I nostri amici starebbero benissimo in compagnia per una bevuta con gli Allhelluia e con gli Hair Of The Dog tanto per dare dei rimandi così a caso. Il bello giunge proprio in fondo. Una ballad dal sapore americano, che potrebbe essere inserita in un romantic movie attuale. Precisa, affascinante, quasi lussuriosa; una splendida prova che dà il via ai titoli di coda di "Dreamy Reflections".
La presenza, infine, di due vocalist è in questo caso un arricchimento alle atmosfere, non si ha mai la sensazione che una voce prevalga sull'altra. Viaggiano su binari paralleli, in una corsa veloce ed intensa verso scambi ragionati e calcolati, non vi è rischio di deragliamenti. I complimenti sono di dovere, ma è un po' come applaudire un giocatore che è un fuoriclasse e che è conscio di esserlo.
Leonardo Tomei