Prima fatica, a circa un anno dalla nascita del gruppo, per gli apuani Drainage System, quintetto dedito ad un crossover recante l'impronta impressa dalle varie influenze che ciascun membro ha portato con sé. Tre sono i brani proposti, a dire il vero piuttosto eterogenei ma comunque accomunati da uno stile compositivo di base: linee abbastanza semplici e dirette, in grado di fare presa fin da subito sull'ascoltatore. Quello che spicca nettamente è una discreta tecnica vocale: il singer infatti, pur non disdegnando momenti filtrati o comunque di voce sporca, dimostra di essere competitivo anche su tonalità piuttosto alte, impreziosendo cosi la qualità del lavoro. E questo rappresenta anche un segno distintivo dei Drainage System, visto che solitamente nel genere in questione si tende a sovraeffettare la voce, lasciando ben poco all'ugola del cantante.

Per il resto le sonorità sono quelle che uno si aspetta: sezione ritmica solida e incalzante, che va a costituire un valido supporto alle chitarre, e sopra riffs rocciosi, semplici e aggressivi, nello stile di un certo tipo di crossover/nu-metal che spopolava nei primi anni del nuovo millennio. Anche i ritmi trascinano e coinvolgono, tra stacchi, ripartenze e momenti più pacati che smorzano leggermente i toni dando più dinamismo al tutto.

Il livello dei brani si mantiene pressoché costante, facendo cosi risultare piacevole l'ascolto di questo prodotto. Manca a dire il vero una punta di diamante, il classico brano in grado di imprimersi a fuoco nella mente dell'ascoltatore, ma questo è comprensibilissimo avendo davanti una band di recente formazione. Insomma, in conclusione prestazione più che valida, che va ad inserire i Drainage System tra le neonate realtà da tenere sott'occhio. Promossi.

Francesco Salvatori