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Liberation

TrackList
- Hope
- The Time Has Come
- Never Forget
- How Do You Feel
- Coma
- A Silent Hero
- Be Wise Or Be Fool
- A New One
- Don't Fall Asleep Again
- Liberation
- Q&A
INFINITA SYMPHONIA - Liberation
(2018 - My Kingdom Music)voto:
È curioso come nel tempo, con l’uso comune quotidiano, le parole cambino di significato, piano piano, senza che ce ne si renda conto. Un esempio tra i tanti: Metal. Chiedo perdono agli Infinita Symphonia se approfitto dello spazio da dedicare alla loro musica per una riflessione un po’ più ampia, ma il loro disco mi sembra un ottimo pretesto per osservare e fotografare quella metamorfosi in atto che, come la famosa rana che bolle nella pentola, rischiamo di non notare. Il Metal si sta poppizzando sempre di più e viceversa: il pop si gonfia di chitarroni e batterie finte superpotenti, verso una sorta di globalizzazione sonora, con i vantaggi e gli svantaggi del caso.
Quando ero giovane, la differenza tra “la musica fatta col computer” e “la musica suonata” (ammesso e non concesso che fosse una distinzione rilevante) era percepita come lampante. Da un pezzo non è più così. Anche nel Metal. “Liberation” è un album pieno di musica “elettronica”, di elementi che sembrano assemblati in laboratorio, di strumenti virtuali, di suoni di batteria decisamente innaturali, ma anche di grandi composizioni, riffoni convincenti, grandi prestazioni vocali e virtuosismi strumentali. Che il risultato possa essere considerato “Heavy Metal” o meno, poco importa: è un bel disco!
Si parte con una intro di musichina elettronica eterea e frizzantina che lascia un po’ il tempo che trova, ma che vedrei adattissima come colonna sonora in una serie tv tipo teen drama. “Time Has Come” è la prima canzone vera e propria, una delle tante del disco che vi rimarranno conficcate in testa per giorni (bello il crescendo di batteria finale!). Per chi non lo sapesse, gli Infinita Symphonia ci hanno abituato nei dischi precedenti a ospiti eccellenti, trovata che viene riproposta con successo: c’è Ralph Sheepers a cantare su “Never Forget”! È la canzone più tradizionalmente e prevedibilmente power di tutte, ma è anche quella in grado di farti dire “Wow!” quando nel finale tutti gli stilemi del genere sono rispettati e applicati per la gioia di ciascuno.
“How Do You Feel” riprende in versione attualissima lo spirito scanzonato degli Helloween di trent’anni fa, innestato in una composizione tanto variegata quanto accessibile. La sapiente cura degli arrangiamenti non è mai fine a sé stessa, ma ha sempre un approccio generoso nei confronti dell’ascoltatore. Davvero delle belle canzoni. Più ordinari i riff della seguente “Coma”, che comunque non compromettono il piacere dell’ascolto. La voce grottesca del nuovo ospite Blaze guida poi la prima ballata del disco, che si fa interessante con l’ingresso delle chitarre elettriche, in un continuo alternarsi di dinamiche.
Meno interessante “Be Wise Or Be Fool“, nonostante la grande voce di Alessandro Conti (Trick or Treat, Twilight Force). “A New One” è un gradevole progressive pop, con voci femminili, temi melodici accattivanti e una insperata varietà nella parte finale che mantiene vivo l’interesse attraverso i ritornelli radiofonici. “Dont Fall Asleep Again” ha un’ottima e forte melodia, un brano che conquista da subito per la sua facilità di ascolto senza essere né prevedibile né banale. Ottimo lavoro. Ancora fraseggi vocali che si stampano in mente con la title track “Liberation”, in mezzo ad una rifferìa un po’ abusata e ed efficaci inserimenti elettronici.
Sui testi non posso esprimermi in maniera sensata perché non erano allegati al pacchetto promozionale ricevuto, ma a orecchio non mi sono parsi del tutto all’altezza della musica proposta.
Chiude “Q&A”, un lungo divertimento strumentale pieno di bei momenti, riff e temi melodici, che pecca in fluidità e organicità, ma funge da pratico zibaldone per tutte le buone idee musicali che non hanno trovato spazio nelle altre canzoni del disco. Musica che, con la sua potenza addomesticata e la sua dinamica ipercompressa e pompatissima, nell’eterogenea e randomica playlist pop di un giovane millennial non fa storcere il naso o le orecchie. Anche il sobrio ed elegante artwork di caspardavidfriedrichiana ispirazione contribuisce a non allontanare il potenziale ascoltatore con un immaginario troppo compromesso con le becerità Metal.
Marcello M