Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
High Flyer

TrackList
- Lola Plays The Blues
- Losing Time
- Hot Rod
- Beggars and Losers
- Dangerous Trails
- Johnny Left The Village
- Dance Through The Fire
- Three Roses
- Out On The Wide Sea
- Blind Leader
- River Of Tears
BULLFROG - High Flyer
(2018 - Grooveyard Records)voto:
Un sano e robusto suono seventie's si sprigiona dall'ultimo lavoro della combo veronese che risponde al nome Bullfrog. Ad aprire le danze una robusta 'Lola Plays The Blues', dove i richiami ai miti del periodo citato sono massicci senza essere però ingombranti. La personalità della band esce fuori alla grande sin dalle prime note, il solo a metò strada tra Clapton e Page si dimostra molto ben strutturato. La voce eccelle e d il groove è massiccio, ottimo pezzo, non a caso scelto pure come singolo apripista del cd.
'Losing Time' ha sonorità che virano decisamente verso suoni più blueseggianti, con la chitarra a dare corpo e sostanza e la voce di Francesco si eleva verso vette altissime. In 'Hot Road' il ritmo si alza verso un Hard-Blues di incredibile intensità e riff pesanti. Il power trio sa benissimo in quale direzione intende andare e percorre la sua strada con decisione e senza tentennamenti.
'Beggars and Losers' è in pieno stile Led Zep e la voce ancora una volta non tradisce le attese nonostante i sei (sei!!!) minuti e rotti. Grande Pezzo! A seguire un altro brano mastodontico come 'Dangerous Trail' dove si fa fatica ad annoiarsi nonostante la durata sia ben superiore agli otto minuti. Cambi di ritmo, voce che non esce mai dal seminato, ritmica eccellente un brano con una forte vocazione da jam session che, live, dovrebbe essere veramente esplosiva. Gli echi di band come i Cream, i Deep Purple, il southern rock di Lynyrd Skynyrd e Ted Nugent, la grinta rabbiosa degli Zeppelin i richiami chitarristici al sempreverde Jimi Hendrix ma pure a Clapton e Page... a questo album non manca nulla.
Nella tracklist c'è spazio pure per un.acustico di buon livello come 'Johnny Left the Village' che richiama un certo rock dal sapore country. Degne di nota sono pure 'Three Roses' e 'Out on The Wide Sea' la prima che, in maniera molto originale si distacca un po' dalle atmosfere fin qui ascoltate, inserendo un principio funky, accennato ma ben sostenuto che rende il pezzo sicuramente interessante, la seconda invece ci riporta in pieno nella carreggiata maestra della band, con un assolo da brividi...
Concludono l'album altri due pezzi dove si ricalcano le atmosfere del disco in 'Blind Leader' mentre si vira su una ballad tradizionale con 'River of Tears'. Un album consigliatissimo ma, se vi capita di venire a conoscenza di qualche data live e siete in zona non perdetevi la miscela esplosiva dei pronipoti di Romeo e Giulietta. Ci sarà da divertirsi non poco.
Gigius