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Legacy Of The Gods

TrackList
- Divine Fire Burns Within
- Breaking the Hard Chains of Destiny
- Legacy of the Gods
- Pathway to a Forbidden Place
- Inside the Arcane Reign
- The Angel of Death
- Between These Silent Shores
ARCANE TALES - Legacy Of The Gods
(2018 - SilverStream Records)voto:
Arcane Tales è il nome della one man band di Luigi Soranno e, come tutti i progetti autarchici di questo tipo, oltre al pregio di una forte unità concettuale presenta alcuni difetti…
Sorvolando rapidamente sul fatto che un eventuale compagno di band si sarebbe potuto opporre ad accettare come copertina uno dei più crudi esempi di brutal-photoshop della storia del Metal, “Legacy Of The Gods” rimane un prodotto un po’ faticoso da ascoltare. Non mi riferisco tanto al genere proposto (una sorta di “Rhapsody wannabe”, per intenderci in due parole), quanto alla resa sonora piuttosto amatoriale costruita attorno a potenti strumenti virtuali (batteria e tastiere) con chitarre e voci dal suono decisamente meno professionale.
Tuttavia una produzione casalinga non è mai un ostacolo sufficiente ad appannare eventuali composizioni di valore e sono un grande sostenitore della qualità delle idee al di sopra della forma e della confezione.
Intanto va riconosciuta a Luigi una passione viscerale per il metal sinfonico e le ambientazioni fantasy, come dimostrano anni di militanza e un’attività da scrittore che lo ha portato a pubblicare la saga della Pietra di Zaffiro. Questa competenza però non riesce a sfociare, musicalmente, in un risultato originale; si preferisce infatti appoggiarsi a strutture musicali collaudate (da altri), impantanandosi spesso in melodie di non immediata memorabilità, probabilmente per dare la precedenza alla componente narrativa.
Tra i tanti temi musicali che vanno a costruire le articolate composizioni, anche dopo più ascolti, faccio fatica a ritrovarmene qualcuno incastrato tra le orecchie. Ho però trovato molto interessante il brano “The Angel Of Death” dove ci sorprende sul finale una sezione cantata in italiano che suona immediatamente più convincente di quanto ascoltato prima (mi ha ricordato i Metamorfosi di “Inferno”!).
Per portare a termine in solitaria un disco complesso è necessaria una dedizione enorme, oltre ad una non scontata competenza musicale ad ampio raggio, ma al netto di queste considerazioni sono le canzoni a parlare, e purtroppo non sono oratrici brillanti. La prestazione vocale è discontinua, tra acuti potenti, interpretazioni ispirate e frasi dall'intonazione incerta, con cori e armonie vocali abbastanza curati.
In generale risultano più apprezzabili le composizioni più concise, come "Breaking The Hard Chains Of Destiny" (l'unico ritornello un po' orecchiabile) e "Axes And Hammers", con il suo riff saltellante di finti archi.
Chiunque dedichi una stanzetta alle proprie passioni e allestisca un piccolo studio domestico per dare vita al proprio mondo ha tutta la mia simpatia e sono sicuro che i più affamati divoratori di fantasy potranno trovare qui qualche boccone interessante, ma personalmente non ho ricevuto da queste tracce il fervore battagliero capace di farmi spolverare la mia vecchia armatura…
Marcello M