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The Horror - Figure del terrore

TrackList
- The Horror (intro)
- Her Eyes
- Epitaph on Cenotaph
- Motherfucker of Grand Cross
- The river in the middle
- The Blade and the Hungry
- Blue Devil
- Amputation (arms and legs)
- Nameless Occultist
- Dracul
- L'orrore (outro)
OLTRETOMBA - The Horror - Figure del terrore
(2019 - Moribund Records)voto:
Un'intro malefico apre il cd degli Oltretomba, band dedita a un black death d'altri tempi, dove i personaggi orrorifici sono al centro del progetto.
Si parte con 'Her Eyes' e da subito la band mette in chiaro il proprio lavoro, suoni molto Raw, riverberi esagerati per la voce, nessun fronzolo, diretti come non mai. Il brano fila liscio fino al finale rallentato, ritmi cadenzati e ossessivi fino alla fine.
La prima osservazione è che, volutamente, il disco suona molto old, forse con un esagerazione sui riverberi di voce che a volte risultano un po' troppo eccessivi.
Ma proseguiamo il nostro viaggio dell'orrore con 'Epitaph on the Cenotaph' con un bel riff dominante per buona parte del brano, black dall'armonia quasi "stoner", paragone azzardato ma è la sensazione che mi ha trasmesso.
'Motherfucker of Grand Cross' è velocissimo, come il vecchio black metal comanda, il tempo rimane aggressivo, annichilendo l'ascoltatore. Inquietante ma bella l'apertura di ' River in the Middle', con tanto di blast beat e cavalcata finale in piena corsa.
'The Blade and the Hungry' è l'episodio meglio riuscito, per mio gusto personale, in quanto ha qualche variazione sul tema in più che gli da una spinta maggiore.
Il funereo 'Blue Devil' rende a pieno il senso horrorifico, con tanto di finale che da il senso di una discesa negli inferi.
'Amputation(arms and legs' e i successivi 'Namelessoccultist' e 'Dracul' sembrano uscire da un disco dei Darkthrone.
Sulle parole de 'L'orrore' che incutono angoscia si conclude il disco che reputo buono nel complesso, ma dedicato solo ad ascoltatori di nicchia, soprattutto per la scelta (coerente) dei suoni molto old school e che a qualcuno potrebbero far storcere il naso.
Alex G