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Ode To Oblivion

OREYEON - Ode To Oblivion
(2019 - Heavy Psych Sounds Records)voto:
Gli Oreyeon hanno fatto la loro comparsa sulle scene nel 2016 con ‘Builders Of Cosmos’, mentre il qui presente ‘Ode To Oblivion’ rappresenta il debutto sull’ottima Heavy Pysch Sounds, sempre garanzia di bei momenti e band interessanti. Il quartetto di cui sto per parlarvi chiaramente non fa eccezione.
Già con ‘T.I.O’ si ha quella sensazione di Kyuss, più precisamente di 'Green Machine', che basta a catturare la mia attenzione, mentre la frase “Tomorrow is over” viene ripetuta ossessivamente per tutta la durata del brano, altrimenti totalmente strumentale. I Kyuss sono in effetti l’unica influenza citata dal gruppo sulla propria pagina Facebook e anche gli effetti della voce rafforzano la mia prima impressione, la verità però è che ‘Ode To Oblivion’ emerge con una sua granitica personalità già a partire da ‘Trudging To Vacuity’. Ottimo l’uso dei cori in ciascuno dei brani, anche se a colpirmi più degli altri è il terzo, la title track, con le sue distorsioni e le splendide parti vocali, specie nel ritornello. La lunga parte centrale è tutta un sovrapporsi di linee strumentali, che si intersecano e si completano a vicenda, e una cascata infinita di fuzz.
Meritano una menzione anche la copertina e il logo: entrambi sembrano essere stati catapultati fino a noi direttamente dai magnifici anni ottanta e il mood generale, amplificato dai brani che lo supportano, è quello di un viaggio nello spazio. La magia delle varie linee vocali sovrapposte, per le quali personalmente ho sempre avuto un debole, continua con ‘Big Surprise’ e la sua struttura relativamente più lineare ma non per questo meno d’effetto. Classica ma non per questo scontata la chiusura di ‘Starship Pusher’, che si conclude come si chiuderebbe un’esibizione dal vivo: batteria scatenata e feedback a palla.
‘Ode To Oblivion’ non è un disco scritto così su due piedi, la produzione è ottima e anche a livello di scrittura tocchiamo livelli altissimi. Gli Oreyeon sono sulla buona strada per costruirsi una personalità tutta loro, quello che possiamo dire con certezza è che la Heavy Psych Sounds ha fiutato l’ennesimo buon affare e io ho una nuova band stoner/doom da tenere d’occhio, ché tanto non bastano mai.
Elisa Mucciarelli