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Rage Of Bleeding Society

TrackList
- Thy Flesh Consumed
- X
- Circus Of The Damned
- Fuck@looza
- On Your Own
- Overload
- Alive
- Gone
- Mofo Social Club
- The Last One
- Feed My Demon
- Daenerys
- Ersebet
NIGHTGLOW - Rage Of Bleeding Society
(2019 - LogiIlLogic)voto:
Quasi un'ora di musica per questo prodotto inviatoci dall'etichetta Logillogic che ci presenta questi baldi giovani provenienti da Sassuolo, i quali formatisi più di dieci anni orsono, passando anche per una tribute band dei Manowar, arrivano dignitosamente a questa prova che oserei definire maschia, diretta senza tanti fronzoli.
Il booklet è essenziale senza foto dei quattro suonatori, con una grafica delle liriche difficilmente scorrevole a causa della scelta del font (non me ne vogliano i quattro sostenitori dei colori nero verdi, probabilmente la mia vista, già di per sè claudicante, è ulteriormente calata per l'inevitabile deterioramento fisico); però presenta a mo' di guisa introduttiva il commento di una penna storica del panorama giornalistico metal di settore e cioè quella della vecchia volpe navigata, lucente di splendore proprio rispondente al nome di Sandro Buti. Sarebbe stato interessante creare un siparietto stile Brera - Cazzaniga sulla falsa riga dei sontuosi commenti di questi due mostri sacri che hanno allietato tramite le loro miraboli parole le mie letture calcistiche quando ero molto ma molto più giovane di adesso, ma condividendo sostanzialmente l'opinione del toscanaccio imprestato alle terre brianzole, mi limiterò a talune divagazioni sul tema facendo qualche distinzione parziale. Egli parla di una mutevole varietà di influenze di genere, ma mi pare che la quasi totalità delle composizioni si rifaccia al terreno della musicalità orientata verso uno stile alla Disturbed.
Vi sono delle eccezioni certamente come per esempio nel quinto pezzo ove l'incipit mi ricorda l'apertura di "Non Sei Normale" degli Strana Officina. Oppure "Gone" ottava traccia di questo collerico "Rage Of Bleeding Society". Si apre con un'atmosfera che la chitarra di Andrea Moretti si diverte a creare ciondolando fra passaggi semidiminuiti, scivolando in fraseggi con accordi minori per poi caracollare su strutture pseudo country. Tutto questo ci porta all'ossatura vera e propria del pezzo che continua col binomio chitarra acustica e voce ( bella prova quella di Daniele Abate) dove entrambi gli intepreti riescono a far emergere una vena estremamente malinconica per altro già palesata nel titolo.
Per concludere il resonto delle eccezioni da citare è la final track dove fusi insieme, assemblati da potente crogiolo, troviamo l'incedere di un pezzo come "As I Am" dei Dream Theater, possiamo riconoscere una parentesi simpatica che rimanda piacevolmente al ritornello di "Hey Stupid" di Cooper, per arrivare ad una cavalcata poderosa che si trasforma tramite un accurato uso di fade out in un assolo di chitarra che spiazza l'ascoltatore per la solarità e la massima apertura armonica, innovativo rispetto al resto anche per l'inconfondibile sound che ha caratterizzato i migliori guitar heros del secolo scorso, soprattutto in certi ambienti dell'Hard Rock americano, relativamente al sagace modulare delle scale pentatoniche.
Ebbene questi tre pezzi appena citati rappresentano appunto una eccezione, un qualcosa che spezza quella mono - tonia sonora, incidono su quell'aspetto mono - tematico che a detta dei Nightglow dovrebbe essere il collante principale di tutto il cd. Argomento che se da una parte si può evincere dal titolo (...rage...), dall'altra, secondo me, è maggiormente espresso dalla seconda parte del titolo (...bleeding...).
Se rabbia è, allora è una rabbia non alienantesi, non autodistruttiva, grondante di sofferenza, secondo me deve essere posta entro un processo di cambiamento razionale circa un accostamento emotivo nei confronti della realtà circostante: qui come l'uomo camusiano, che attraversa una mutazione di posizionamento nel mondo, anche qui, si ha una messa in parentesi del finito ("Circus Of The Damned"), un momento riflessivo di interfaccia sul prossimo ("Fuck@looza") ed infine troviamo una presa di coscienza forte e riottosa ("Alive").
Un band, questa, che potrebbe essere presente in qualsivoglia Festival europeo... e con questo ho detto tutto.
Leonardo Tomei