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Invincible Imperium Italicum

TrackList
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The Impact II
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The Chalice Of Steel
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Into The Arena Of Blood
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The Silence After The War
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Fighting Warriors
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Rome Over England
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Ride The Brave
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No Hostages
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The Fight
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Follow The Rainbow
ANGUISH FORCE - Invincible Imperium Italicum
(2008 - My Graveyard Productions)voto: 7/10
Nel 2008 esce per opera di My Graveyard Production la terza fatica sulla lunga distanza dei bolzanesi Anguish Force; questa volta il progetto è più ambizioso dei precedenti, trattandosi di un concept basato sulla storia dell'antico impero romano. L'ovvia conseguenza è che il potente speed proposto della band risulta qua fortemente diretto verso lidi epicheggianti, come richiesto dal contesto.
Quello che fin da subito pare influenzare notevolmente le sorti del prodotto è la voce, decisamente in difficoltà sulle note più acute (sentire 'The Chalice Of Steel' per credere) tanto da far pensare che questa volta gli Anguish Force abbiano sopravvalutato le proprie qualità. Per fortuna il singer si riprende nei pezzi più spiccatamente speed-thrash, ove non è richiesto grandissimo sforzo alle corde vocali. Globalmente buona invece la prestazione dei vari strumenti, non virtuosistica negli assoli ma sempre all'altezza della situazione.
A livello compositivo invece non si può dire assolutamente nulla: tutti i brani hanno la capacità di coinvolgere, grazie a riffs immediati e linee molto dirette e convincenti. Si segnalano soprattutto il thrash furioso e concitato di 'Into The Arena Of Blood', il ritmo più spezzato e cadenzato di 'Rome Over England' e le linee melodiche della conclusiva 'Follow The Rainobow', aperta da un piano che sembrava essere il preludio di una ballad.
Tutto sommato, dunque, 'Invincible Impericum Italicum' riesce a conseguire la piena sufficienza, e anche qualcosa in più, grazie a questa capacità di dar vita a brani spiccatamente incisivi (particolare che io reputo decisamente importante); l'impressione, comunque, è che con una line-up di maggior qualità questo prodotto avrebbe potuto rivelarsi ben più clamoroso.
Francesco Salvatori